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PREGHIERA DI SAN BERNARDO ALLA VERGINE
di Dante Alighieri
“Vergine
madre,figlia del tuo figlio,
tu
se’ colei che l’umana natura
umile
e alta più che creatura,
nobilitasti
sì, che ‘l suo fattore
termine
fisso d’etterno consiglio,
non
disdegnò di farsi sua fattura.
Nel
ventre tuo si raccese l’amore
per
lo cui caldo ne l’etterna pace
così
è germinato questo fiore.”
( Dante, XXXIII
canto del Paradiso )
Note. Fattore =
Creatore. Fattura= creatura umana.
Questi versi rivolti a
Maria, unici per la loro bellezza, ci
spiegano, in modo semplice e teologicamente perfetto, il significato della
nascita di Gesù e quindi del Natale.
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Cinque verbi
di Mila e Gianfranco
Giovedì 10 novembre alle 21,
il nostro vescovo, S. Ecc. Luigi Ernesto Palletti è venuto nella chiesa del
Preziosissimo Sangue di Caffaggiola per relazionare ai fedeli del vicariato di Luni
la conclusione del Convegno Ecclesiale Nazionale tenuto a Firenze dal 9 al 13
di novembre 2015 e del quale era venuto a parlarci l’anno scorso in occasione
dell’apertura.
A mio modesto parere “il popolo di Dio” avrebbe potuto muoversi un po' più
numeroso, ma lasciamo perdere, anch’io tante volte sarei potuta andare ad una
qualche riunione ma non l’ho fatto per un motivo o per l’altro, però quando
viene da noi il nostro Vescovo cerchiamo almeno di dimostrargli il nostro
interessamento e il nostro affetto andando ad ascoltare le sue parole. Comunque nel convegno sono stati messi a punto
cinque verbi: Uscire, Annunciare, Abitare, Educare e Trasfigurare.
Non ho intenzione di mettermi a spiegare il significato di questi verbi, non ne
sarei capace anche se Sua Eccellenza ne ha parlato. Sono stati distribuiti al
riguardo anche dei sussidi e un C D. Per chi non c’era, forse ci saranno altre
conferenze in merito oppure ne parleranno i parroci, potrebbero venirci fuori
delle belle catechesi e anche omelie non male.
I presenti, una settantina, sono stati
divisi in cinque gruppi e ad ogni gruppo è stato assegnato un verbo sul quale
meditare a voce alta. Il mio gruppo aveva il verbo “annunciare.” La parola che
è stata pronunciata più di tutte le altre nei nostri interventi è stata
“esempio” quindi: annunciare con l’esempio la parola di Dio. Ma Il solo esempio
non è troppo sterile? Forse con l’esempio ci vuole anche tanta comprensione e
soprattutto amore. L’amore per Dio e per il nostro prossimo, che dobbiamo
imparare ad amare ed aiutare senza tanta prosopopea e senza crederci il sale
della terra, ma con gioia e umiltà.
Magari incominciamo tra di noi, lasciamo che l’amore, la carità, la
comprensione entrino nei nostri cuori, poi passeremo agli altri. Penso dovremmo meditare molto sulle parole di
Gesù: ”Amatevi l’un l’altro come Io vi ho amati.” Certo non è facile, non è
facile mettere in opera questo comandamento ma proviamoci, proviamo almeno un
pochino ad assomigliare a Lui. Si avvicina il Santo Natale, è il periodo più
bello dell’anno, andiamo assieme, mano nella mano, ad annunciare al Santo
Bambino che faremo del nostro meglio per aiutare la sua Chiesa a rifiorire.
Quando durante la Messa della Vigilia, nella Notte Santa, la notte più bella
dall’anno, ci scambieremo il segno della Pace, che sia veramente un segno di
riconciliazione e amore.
Buon Natale a tutti.
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La gioia dell’annuncio
di Giuliana
E l’angelo disse ai pastori: “…ecco vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato, nella città di Davide, un
salvatore che è il Cristo Signore” (Lc 2,10-11). Una notizia meravigliosa che
apre il cuore alla speranza e non ci fa sentire più soli e abbandonati: Dio ci
ama talmente tanto da mandare sulla terra, per la nostra salvezza, non più un
semplice profeta, ma il suo stesso Figlio Unigenito! Di certo non poteva farci
regalo più grande!
Il Natale vicino ci ricorda questo grande mistero dell’Incarnazione di Gesù,
gesto ineffabile di un Dio innamorato che non vuol perdere nemmeno una delle
sue preziose creature.
Ciò che mi preme oggi sottolineare è la “grande gioia” contenuta nel messaggio
dell’angelo. Qualche tempo prima l’Arcangelo Gabriele aveva salutato così
Maria, la Madre: “Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te!” (Lc
1,28). Dunque la nascita di Gesù porta con sé gioia, felicità e allegrezza che
devono riempire il cuore dei cristiani, essere come un distintivo, la loro
caratteristica peculiare a immagine del gaudio dei cieli: come in cielo, così
in terra.
E’ questo che mi sembra richiedere quest’anno il Natale, forse proprio perché,
come tutti possiamo constatare, gli avvenimenti intorno a noi sono tutt’altro
che positivi, anzi drammatici: guerre, fame, emigrazione, violenze e
terrorismo, cataclismi naturali, prevaricazioni, furti e ingiustizie verso i
più deboli e indifesi…
Come contrastare e affrontare tutto ciò? partecipando, credo, alla letizia dei
cieli, credendo fermamente che (col contributo di tutti) il bene prevarrà: Dio
ha vinto il mondo!!! Allora anch’io, in questo periodo dolcissimo, sulla scia
di Papa Francesco, voglio essere testimone di questa gioia ed elevare a Dio una
preghiera di ringraziamento e di lode per tutti i doni che mi ha elargito.
Grazie, o Dio, per la vita che mi hai concesso, ormai vicina al suo compimento,
accogli, ti prego, quel poco di amore che sono riuscita a donare a chi mi è
passato accanto e perdonare e dimenticare le mie mancanze!
Voglio lodarti per le bellezze che hai profuso nel creato: i tramonti
infuocati, lo scorrere festoso dell’acqua limpida dei ruscelli, la rugiada del
mattino, i fiori che sembrano rispecchiare la Tua perfetta armonia, gli uccelli
cinguettanti, il sole, la luna, le stelle che trapuntano il cielo… Ti rendo
grazie per tutte le cose grandi che gli uomini, illuminati da Te, hanno saputo
compiere, nei secoli, raggiungendo traguardi quasi divini di bellezza e
conoscenza. E Ti lodo perché una schiera immensa di Santi incorona la tua
chiesa, esempio luminoso per noi e certezza incrollabile che è possibile vivere
il Tuo vangelo fino in fondo.
Ti ringrazio del tuo amore per me che non è venuto mai meno, anche quando ero
lontana.
Tu, nella tua grande bontà, hai intessuto per me un filo d’oro, intrecciandolo
alla mia vita, fatto di eventi e persone che mi hanno accompagnato ad
incontrarti di nuovo e a riprovare il senso smarrito della vita. E Ti rendo
grazie per la mia bella famiglia, per il mio sposo che condivide con me, ormai
da quasi cinquant’anni, gioie e dolori, fatiche e speranze nel difficile
cammino quotidiano, per le mie care figlie che mi sono state e mi sono accanto
e mi hanno voluto e mi vogliono bene.
Caro Gesù, vieni presto, ti prego, non tardare. Abbiamo bisogno che Tu ritorni
al centro del Natale in modo che ogni nostro gesto sia illuminato e reso
prezioso da te. Fa che siamo pronti a ricevere e a recuperare l’innocenza e la
gioia che tu Bambino ci puoi donare.
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Siamo sempre in attesa
di Stefania
Il Giubileo straordinario della Misericordia si è concluso ieri , ma come ha
ricordato il nostro “Cristiano Papa Francesco”, la Misericordia del nostro Gesù
continua per ciascuno di noi, Gesù è la Misericordia, Gesù è il perdono, quindi
la porta del perdono è sempre aperta. Il nostro Padre ci attende sempre per
abbracciarci, per perdonarci, per sanare il nostro cuore, per ridare vita alla
nostra anima (più importante del nostro corpo) e per farci prendere o riprendere, se lo vogliamo (libero
arbitrio), l’unica strada che da il vero senso alla nostra vita, la Sua strada,
la strada del bene, la strada dell’Amore, che ci condurrà ad avere, attraverso
il nostro sforzo, il nostro impegno, la nostra volontà quotidiana e la Sua infinita
Misericordia, “la chiave” per aprire la porta del paradiso, alla fine della
nostra vita terrestre; e che “fallimento” per noi (termine che ho ripreso
dall’omelia del nostro vescovo Luigi) se al termine del nostro viaggio terreno,
per il nostro persistente comportamento malsano, non ci si aprisse, quella
porta, della nostra vita eterna, noi che “siamo stati creati per diventare
Santi”.
Siamo in cammino come ci ricorda sempre il nostro “Cristiano Papa
Francesco”, e che grande occasione ci si riapre dal 27 di questo mese
attraverso il periodo dell’Avvento, dove abbiamo l’opportunità di rimeditare,
riscoprire, ritornare alla personale quotidiana relazione con il nostro Gesù,
rafforzando la nostra Cristianità. Periodo dove facendo scelte diverse abbiamo
l’opportunità di rivivere quello che è successo più di 2000 anni fa, “il nostro
Dio si è fatto bambino” per indicarci “come” possiamo vivere bene tra noi
rimanendo perseveranti per salvare la nostra vita.
DIO E’ VIVO, è in mezzo a noi e, come diceva S. Giovanni Bosco, “ci vede” , ma
ognuno di noi può farlo nascere veramente nel proprio cuore, aprendogli la
porta e sentendolo già dentro di noi attraverso la parte divina, nell’attesa
della sua venuta, quando saremo giudicati sul nostro operato sulla terra. Non
dimentichiamoci mai quello che diciamo dopo esserci alzati durante la S. Messa
dopo la Liturgia Eucaristica, quando il sacerdote dice “Mistero della Fede”
e noi tutti assieme rispondiamo “Annunciamo la tua morte Signore,
proclamiamo la tua Risurrezione, nell’attesa della tua venuta”; la nostra
vita è tutta un’attesa, ma cosa c’è di più bello di tornare all’Essenziale,
impegnandoci ogni giorno per essere migliori sapendo che il nostro Dio ci vede,
che è il Dio dell’Amore, quindi vuole che ci amiamo l’un l’altro, che ci
comportiamo con l’altro da “veri fratelli”. Quando scopriamo di essere caduti
nella trappola del male possiamo sempre chiedere perdono, rialzarci e
riprendere il nostro cammino cristiano. Un augurio a tutti noi, di vivere il vero senso del nostro
Natale Cristiano, continuando o rimettendo al centro chi è il vero protagonista
del Natale, il nostro Salvatore Gesù. Oggi il “Natale pagano” ci abbaglia un po’
tutti, e per decenni abbiamo messo al primo posto sostituendolo con quello
vero. Il nostro Natale è cristiano. Purtroppo tutti noi possiamo constatare
che, perdendo il vero senso del Natale si perdono i valori cristiani come la
Pace vera, la Giustizia, l’Onestà, la
Sincerità, il Rispetto reciproco e quindi tutto ciò che è racchiuso nella parola
più importante al mondo: AMORE, che porta all’Armonia tra noi, nelle nostre
famiglie, nella nostra Chiesa… Questo sia un Inizio per ritornare all’Essenziale, ha concluso il nostro
Cristiano Papa, che ci sta guidando anche lui a impadronirci di noi stessi,
della nostra vita, facendo ognuno vero discernimento tra il bene e il male e
quindi di essere conformi a quello che ci è stato donato nel momento che siamo stati creati. Ed è
proprio dell’AMORE che abbiamo tutti bisogno, non solo i nostri bambini hanno
questo diritto, ma ciascuno di noi. Buon cammino quotidiano di Conversione e Buon Santo Natale
Cristiano a tutti noi che abbiamo il dono di essere figli dell’Unico Dio
dell’Amore,
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