Senza paura alcuna alzavo gli occhi
sereni a Te, Sole del mio mattino,
e cercavo il tuo volto, fiduciosa;
Tu ti levavi, rapido e lucente,
ed in quell’aria fresca mi scaldavi.
Ma presto fu abbagliante la tua luce,
troppa per le mie povere pupille,
che, impazienti, ad altra luce volsero,
fredda, distante, e infine traditrice;
e ti scordai, o Sole del mio giorno.
Ma adesso Tu ti trovi più vicino
al mio orizzonte, o Sole che addolcisci
la mia sera e m’irraggi dei tuoi raggi
di porpora; e ti supplico, pentita,
ché troppo tempo Tu fulgesti invano.
(da ‘La preghiera di
un poeta)