La Nazione - Campionato di giornalismo - Cronisti in classe
Ortonovo: a
passeggio fra la piana di Luni e i colli costellati di borghi e uliveti
In cerca di vacanza… quella
che si è fatta troppo aspettare. Se cercate una piacevole e rilassante
vacanza, all’insegna del turismo lento,
Ortonovo fa per voi! Le affascinanti rovine della città romana di ”Luna”
saranno la prima tappa del nostro itinerario a piedi dato che il 2016 oltre che
del Giubileo è l’anno dei Cammini. Dopo un’accurata visita ai reperti romani e
altomedioevali conservati nel museo, risaliamo la verde campagna che circonda
la zona archeologica. Costeggiando la strada ferrata si raggiunge il
sottopassaggio e si sbuca sulla via Aurelia. Attraversata la via Aurelia si
risale via Larga fino al ponte di Isola di Ortonovo, così chiamata perché prima
delle escavazioni degli anni ’60-’70 il Parmignola, in tale località, si
divideva in due formando nel mezzo una ampia isola di sabbia. Dopo aver
attraversato il ponte ci si immette sull’antico sentiero, oggi in parte
asfaltato, che conduce a Casano. Poco sopra la riva destra del Parmignola
troviamo un minuscolo agglomerato di case in pietra disposte lungo l’antica
mulattiera: Annunziata. Ci apprestiamo a
risalire il colle di Ortonovo. Possiamo giungere al paese in due modi:
incamminandoci lungo la comoda strada a tornanti, o lungo la scoscesa
mulattiera un tempo risalita dai
penitenti il giorno della Natività di Maria, l’8 settembre. Noi vi consigliamo
di inerpicarvi lungo la mulattiera, che conserva ancora l’acciottolato
originario, che vi condurrà alla vecchia porta di accesso al paese. L’abitato
digradante lungo la testata del crinale si sviluppa per cerchi concentrici
aperti, dei quali l’ultimo costituisce la cinta fortificata. Salendo dalla
strada carreggiabile è praticamente impossibile non notare il Santuario del
Mirteto in marmo di Carrara dedicato alla Madonna. Il Santuario, risalente al 1450, si trova
sopra un poggio in una posizione alquanto curiosa rispetto al paese, quasi
volesse invitare il visitatore a una sosta reverenziale in quel luogo. Dal suo piazzale si può ammirare la foce e la
piana della Magra su cui domina il paese di Nicola, e all’orizzonte, nelle
giornate limpide lo sguardo può giungere sino alla Corsica. A questo punto
scendiamo dal colle tramite il sentiero che conduce a Nicola. Seguiamo le pittoresche stradine
anulari del borgo fino alla sommità del colle dove sorge la chiesa dei Santi
Filippo e Giacomo. E’ una buona idea ridiscendere verso Isola lungo la
suggestiva mulattiera. Che ne dite?
Resterete piacevolmente sorpresi dalla varietà del paesaggio in cui si
susseguono vigneti, uliveti, antichi borghi e da lontano vi fa l’occhiolino il
mare. Provare per credere!
Foto
“dipinto” Gabriele Bologna - con descrizione (visibile sul sito
www.ilsentieroweb.net)
Tra storia e leggenda: Nicola e… un pellegrino di nome
Guglielmo
Curiosità: la leggenda di San Guglielmo
“Nicola, estremo lembo della
Liguria orientale, fu asilo degli ultimi cittadini che abbandonarono Luni,
distrutta dalle incursioni barbariche e spopolata dalle febbri, si resse a
governo municipale nel Medio Evo…”. Nicola pare eretta a guisa di palco per
goder dall’alto lo svolgersi della tragedia di Luni Antica, messa a ferro e
fuoco da orde di Vandali, Saraceni e
Longobardi. Tutti gli anziani del paese conoscono la leggenda di San Guglielmo.
Era questi, alcuni secoli or sono, Duca di Aquitania che, trovandosi a passare
un giorno in pellegrinaggio per Nicola, incontrò un buon uomo, il quale dopo
averlo rifocillato, lo condusse presso di sé come aiuto nei lavori della
campagna. Guglielmo trovandosi un giorno a caricare un carro di barili d’acqua
per l’amico fece sì che più di 50 barili potessero contenere il prezioso
liquido (nessuna fonte esisteva in paese) nonostante fossero privi di fondo. Il
“miracolo” fece in breve il giro del paese e così il Santo si fece riconoscere.
Il mattino dopo egli partì, lasciando al vecchio contadino la facoltà di
guarire al ”tocco” un certo male misterioso conosciuto dai nicolesi ancora oggi
come male del Patereccio o male di San Guglielmo.
San Guglielmo fu proclamato
patrono di Nicola nella seconda metà del sec. XVII. La festa si celebrava il 10
febbraio e si prolungava per ben tre giorni, con una solenne processione per le
vie del borgo, una fiera e balli in piazza che duravano tutta la notte. Da pochi decenni la festa di San Guglielmo si
celebra il lunedì prima delle Ceneri, in un’atmosfera più sobria in pieno
periodo di Carnevale.
Disegno
statua di San Guglielmo di Janis Della
Croce (www.ilsentieroweb.net)
Curiosità : Ho invitato gli Ussari a cena!
Dai registri delle spese comunali conservati
nell’archivio storico del Comune di Ortonovo veniamo a sapere che nel dicembre
del 1799 giunse nel nostro territorio un contingente di Ussari austriaci a
cavallo per abbattere gli “Alberi della libertà”, piantati dai francesi nelle
principali piazze dei borghi di Nicola e Ortonovo. Agli ufficiali venne
preparata una cena sontuosa che comprendeva
un primo a base di “Fideletti
della regina” in brodo di cappone; quattro secondi: cappone lessato ripieno,
fette di vitella e cervella impanate e fritte, arrosto di maiale, una spiedata
di piccioni e cacciagione, grosse fette di mortadella nostrale, formaggi di
pecora e di mucca; ventidue pagnotte.
Come
contorni furono serviti: broccoli, zucche impanate e fritte, funghetti, olive
grosse dette “tosari; patatine fritte (che ad Ortonovo già si preparavano),
mele rotelle, arance e altra frutta di stagione.
Per
concludere: biscotti insaporiti con semi di finocchio selvatico e focacce dolci.
Il tutto innaffiato da ben nove fiaschi di vino Vermentino di Sarticola, una
bottiglia grande di rhum e rosolio a volontà. Venne offerto del vino brusco
alla servitù. Terminata la cena allegri e sazi a volontà gli Ussari tornarono
al loro campo senza naturalmente pagare il conto, secondo una consolidata
usanza delle truppe di occupazione, e fu il
cassiere del Comune parecchio tempo dopo
a risarcire il povero oste!
La redazione: Classe 2 C: Axinte Stefan, Bertolini Federica,
Bertuccelli Lorenzo, Bianchi Emma, Bologna Gabriele, Ciobanu Daniela, Costache
Alessia, Costi M. Luisa, Cozzitorto Leonardo, Croci Leonardo, D’Amato Clara,
Della Croce Janis, Di Natale Brian, Gentili Anna, Gentili Beatrice, Gentili
Luca, Giannetti Pietro, Gonzales Rivier, Minucciani Susanna, Paladini Alice,
Pezzica Lorenzo, Poli Evelin, Ponzanelli Matteo, Sozzi Sara, Tavolaccini Sara,
Tesconi Geremia.
Istituto Comprensivo
Ortonovo- Scuola Ceccardi- Prof. Tutor: Francesca Bassani, Lucio Cesarini.
Dirigente Prof. Roberto Stasi
Si ringrazia il Signor
Elio Gentili per la preziosa collaborazione.