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Quante opportunità... se le vogliamo accogliere
di Stefania Storti
26.05.2016
– Ritorno proprio ora dalla chiesa di Maria Ausiliatrice di Isola, dove oggi
abbiamo il grande dono di poter ospitare tra noi la Madonna pellegrina di
Fatima e di “rinfrescarci” tutti, anche tramite l’esposizione dei cartelloni,
con quello che è avvenuto in quel luogo santo nel 1917 e meditare su quello che
la nostra Mamma celeste, Maria, suggeriva alla generazione di quel periodo, che
poi sono i soliti ammonimenti che continua a darci tuttora in vari altri santi
luoghi.
Maria, come sappiamo dai suoi preziosi consigli, voleva allora e lo vuole ora riportare ognuno
di noi (libero arbitrio) a suo figlio, Gesù, per la nostra salvezza eterna ed
avere già qui sulla terra la pace vera che solo Gesù ci può dare. Infatti, chi più chi meno, tutti ci siamo allontanati dal suo Vangelo per
seguire il nostro. Ma
cosa consigliava e cosa continua a consigliare la Madonna? Lo ridico, per me per prima ovviamente:
“Convertitevi e credete al Vangelo, perché ogni cristiano possa ricominciare
una nuova vita in Cristo”. Inoltre ci consiglia di tenere sempre a portata di
mano l’arma per sconfiggere Satana, nostro grande nemico: il rosario. E’ la prima volta da quando scrivo le mie riflessioni sul “Sentiero” (dopo il
mio “risveglio”, dopo Medjugorie), che il messaggio mensile del 25 di ogni mese
da Medjugorie è già stato dato. Ieri sera, infatti, mentre scrivevo le mie
riflessioni, alle ore 21, l’ho ascoltato in diretta da Radio Maria e ho
pensato: non chiamerò Walter per chiedergli di pubblicare il messaggio del
mese, ma lo riporto direttamente. Eccolo: “Cari
figli, la mia presenza è un dono di Dio per tutti voi ed un’esortazione alla
conversione. Satana è forte e desidera mettere nei vostri cuori e nei vostri
pensieri disordine ed inquietudine. Perciò voi figlioli pregate affinché lo
Spirito Santo vi guidi sulla via retta della gioia e della pace. Io sono con
voi ed intercedo presso mio Figlio per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”. Buon fine mese mariano a tutti noi che in questo mese – cosa molto
insolita, perché di solito cade nel mese di giugno – ci stiamo preparando anche
alla festa del Corpus Domini e lo concluderemo con la festa della Visitazione
di Maria a Elisabetta. Al riguardo riporto una bella preghiera tratta da un
libro appena ritirato e non ancora letto “Sono la Signora di tutti i popoli”: “Signore Gesù Cristo, figlio del Padre,
manda ora il tuo Spirito sulla terra. Fa abitare lo Spirito Santo nei cuori di
tutti i popoli, affinché siano preservati dalla corruzione, dalle calamità e
dalla guerra. Che la Signora di tutti i popoli, la beata Vergine Maria, sia la
nostra avvocata. Amen”. Facciamoci aiutare da Maria e arriveremo senz’altro a suo Figlio, Gesù.
Buon cammino di conversione quotidiana a ciascuno di noi.
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Metodo materno per non scoraggiarsi
di Giacomo Poretti (da La porta aperta - Mensile del giubileo
In questi
mesi di training sulla Misericordia sicuramente ci saremo tutti sentiti
in difficoltà, e ognuno con la sua particolare motivazione: “l’obiettivo è
troppo elevato, forse farei meglio ad accontentarmi: altro che misericordioso,
al massimo riesco a essere gentile una volta alla settimana”; oppure: “non
riesco a essere continuo: sono cordiale con il mio vicino per due mattine di
seguito, ma poi arriva il mercoledì e lo mando a quel paese”; “non riesco
ancora a dimenticarmi che il mio collega di lavoro, 10 anni fa, mi disse che
ero scontroso”; “ma com’è possibile che abbiano eletto proprio quella lì a
rappresentante di classe dei genitori, proprio lei che è separata…”; “questa
volta avevo ragione io, è stata mia moglie a ostinarsi, e alla fine abbiamo
litigato, ora vediamo chi chiede scusa per primo, io di certo non cedo…”.
E avanti di questo passo. L’elenco sarebbe interminabile, i momenti e i motivi
per cui non riusciamo a essere misericordiosi sono infiniti, ce ne capita
almeno qualche decina al giorno, e per 20, 30, 40 volte al giorno perdiamo
l’occasione di essere comprensivi, accoglienti, solidali, tolleranti,
amichevoli, materni, paterni, leggeri, morbidi, gioiosi: appunto
misericordiosi. Ecco, in questi casi sarebbe preferibile evitare il senso di
colpa, o di incoraggiare sentimenti di disistima quali “non valgo nulla, non
sono capace di fare niente di buono, è inutile che mi impegni in cose più
grandi di me…”.
Giova ricordare che questi stati d’animo negativi ingenerano frustrazione e
disistima con il triste risultato di litigare ancora di più con il vicino, di
evitare il confronto con la rappresentante di classe e di incancrenire il rapporto
con la propria moglie. Se dopo aver fatto una camminata sotto la pioggia nel
tentativo di levare via i brutti pensieri, o di averli messi in fuga con una
birra, o tramortiti con 100 flessioni, se dopo questi sforzi non fossimo
riusciti a prendere le distanze dal malanimo, significa che è arrivato il
momento di affidarci alla Madonna. E’ anche il mese giusto, essendo maggio il
mese della Madonna.
Non sottovalutiamo le mamme quando siamo in panne (volevo dire nella cacca, ma
non so se sia consentito usare questo vocabolo su questo giornale…),
affidiamoci alle nostre mamme, anche quando siamo in là con gli anni: loro, le
mamme, sono esperte in difficoltà. Qual è la difficoltà più grossa
dell’accogliere una vita dentro di sé, del farla nascere, del farla crescere,
del tirar grande un bambino? Loro lo hanno fatto, le mamme.
E se lo hanno fatto loro lo ha fatto anche la Mamma delle mamme, la Madonna.
Tanto lo abbiamo sempre fatto, quando eravamo disperati, affranti, tristi e
insicuri: ci si buttava nelle braccia della mamma e lei sempre trovava il modo
di rincuorarci. Perché non dovremmo provare a farlo anche adesso, da adulti?
Forse è solo una questione di pudore. Ma se pensiamo alla sua storia, alla
storia della Madonna, ritroviamo l’assoluta disponibilità a dire di sì;
l’amorevole comprensione verso il figlio, e non era certo un figlio facile, il
suo; l’adesione totale al Figlio del Padre, la morbidezza del carattere, la
dolcezza dell’accoglienza, l’infinita comprensione e l’assoluta accettazione
della propria vita! Pensate cosa deve provare una madre che sopravvive al
figlio!
Ecco, quando abbiamo il fiatone, quando ci stacchiamo dal plotone degli atleti
del bene e arranchiamo, quando ci sentiamo inadeguati, fatti male, incapaci di
fare del bene, fermiamoci sul ciglio della strada, mettiamo le mani sui
fianchi, respiriamo, poi sediamoci e pensiamo a lei, alla Madonna, a quel
desiderio misteriosamente forte, invincibile, di far crescere qualcuno, di dare
la vita: io sono sicuro che le forze ritornano, e anche di mercoledì riusciremo
a essere gentili.
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"Date voi stessi loro da mangiare"
di Don Domenico Lavaggi
Gesù percorreva i villaggi e le campagne insegnando agli Apostoli,
mandandoli in missione ed affidando loro il potere sugli spiriti impuri
(spirito impuro è l'essere che induce l'uomo che ha potere a diventare tiranno
ed a calpestare la libertà degli uomini; spirito impuro è l'essere che dice
all'uomo ricco che il denaro è tutto nella vita e lo fa disprezzare da chi non
ha denaro; spirito impuro è l'essere che convince l'uomo che la sessualità è
fare quello che gli pare diventando violento ed anche pedofilo).
Gesù manda in missione gli Apostoli anticipando quello che dirà al termine
della sua missione terrena dicendo: "Andate in tutto il mondo a
proclamare il Vangelo ad ogni creatura". I discepoli vanno e fanno
ciò che Gesù ha detto loro, poi tornano da Lui e Lui dice loro:
"Venite voi soli in un luogo solitario a riposare", e partono in
barca. La gente li vede partire e sparge la voce, e dai villaggi e dalle
campagne circostanti una folla li precede in un luogo solitario. Quando la
barca arriva Gesù sbarca, vede la folla e ne ha compassione perché erano
come pecore senza pastore (una voce li ha radunati in quel posto solitario in
attesa del pastore che li avrebbe guidati).
Poi anche gli Apostoli si accorgono della grande folla e dicono a Gesù:
"Mandali via, perché è tardi e devono andare a procurarsi da mangiare
". Gesù però non la pensa così e dice loro: "Voi stessi
date loro da mangiare". Non capiscono o non vogliono capire (in
precedenza Gesù aveva detto loro: "Voi siete il sale della
terra, voi siete la luce del mondo… (Matteo 5, 13 -16).
Ora dice loro: “Date voi stessi da mangiare, intendendo siate voi stessi
pane per la gente". Notiamo una cosa: nelle celebrazioni eucaristiche
prima leggiamo la Parola di Dio, poi c’è la frazione del pane, che è
Gesù che si è fatto pane per noi.
Ora Gesù dice agli Apostoli: "Voi siete la luce, voi siete il pane,
voi siete il sale".
Ora, caro “Sentiero”, permetti che io dica qualcosa ai tuoi lettori fedeli:
“Sei padre o madre, sei nonno o nonna… Gesù ti chiede di essere Luce, Sale e
Pane per i tuoi figli e per i tuoi nipoti. Sei prete o eserciti una professione…
Gesù ti chiede di essere Sale, Luce e Pane per chi ha bisogno di te”.
Quando Gesù sbarca e vede la folla ne ha compassione. Questo significa che
Gesù dimostra qui la Misericordia, l'Amore e la Fedeltà di Dio.
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