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Amore di padre (a F. e M.)
di Silvano Puglia (da ‘I pensieri e l’anima’)
Quando
dico buonanotte
ai miei
figli, sento
il
cuore colmo di gioia,
pieno
di speranza
e tanta
tenerezza.
Un
bacio di saluto
mi
sembra poco,
ma a
volte non hanno
nemmeno
quello.
Quando
nelle ultime
ore del
giorno
o alle
prime ore dell’alba
rientro
e li vedo dormire
sereni
e distesi,
sento
una pace interna
ed un
timore pel domani.
Vorrei
che sognassero cose belle
ma non
irreali,
per non
vederli poi delusi
al loro
risveglio.
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Il seme
di Paolo Bassani
Semina e scorda d’aver seminato.
Se un giorno spunterà un germoglio
dal solco sperduto della terra
nel cuore sentirai crescere un canto,
aprirsi inattesa una freschezza.
Sentirai sul volto una carezza,
la gioia della luce che rinasce
e ridona al futuro la speranza.
Ancora pulserà l’antico augurio
ché il germoglio cresca, diventi spiga,
moltiplichi il seme e ne faccia dono.
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Mio padre
di Adriana Polla Luciani
Davanti
alla mia mente
s’affaccia
una figura d’uomo,
austero,
compatto:
il mio
più grande orgoglio.
Il
tempo passa…
Il mio
sguardo sfiora
La
figura di quell’uomo,
seduto
al tavolino,
davanti
a un bicchiere di vino;
con
mani tremanti
legge
il giornale.
La sua
schiena curva,
e il
suo volto tirato
segnano
il tempo
ormai
passato:
quest’uomo
è mio padre.
Sarzana, 17.02. 1976
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Poesia
di Ugo Ventura
Mi hanno sempre detto
Che la poesia
È come un sogno.
Creare una scultura,
Dipingere un bel quadro
O scrivere una dolce poesia,
È sempre sognare.
Anch’io senza essere
Un poeta, un pittore,
uno scultore,
m’illudo...
E continuo a sognare.
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Non dividete!
di Anna Maria De Ghisi
Non
dividete
i fiori
del bosco
da
quelli del giardino:
la
rugiada cade su tutti i fiori.
Non
dividete
l’acqua
dal fango:
da
l’acquitrino affiora
la
bianca ninfea;
e a
sera in quell’acqua
si
specchia una stella.
Non
dividete
gli
uomini sulla terra.
Io
sono: mani, occhi, voce, lacrime
ed
anche tu, fratello,
sei
mani, occhi, voce, lacrime.
La
terra è per tutti
grembo
materno
e il
cielo l’amplesso di DIO.
(da
‘Fra incantevoli silenzi’)
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RitrovarTi
di M. G. Perroni Lorenzini
Come
bimbo che pensa d’esser grande,
come
bimbo che sfugge alla sua mamma,
ho
voluto lasciare il mio Rifugio,
ho
creduto camminare sola!
Come
bimbo che teme d’essere solo,
come
bimbo che torna dalla mamma,
a Te
grido, cercandoTi nel buio,
smarrita
dentro i fumi del mio orgoglio.
(da ’La
preghiera di un poeta’)
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Il sogno inconfessato
di M. G. Perroni Lorenzini
A volte
la poesia va in fondo all’anima,
dove
dorme il bel sogno inconfessato:
lo
toglie, lentamente, da quel grembo;
gli dà
luce; lo sveglia, accarezzandolo;
lo
aiuta ad allargare le sue ali,
quelle
ali trasparenti, luminose
d’azzurra,
eterea, fragile libellula;
poi lo
spinge, amorosa, al primo volo;
ma
soffre e lo saluta, mesta e pallida:
lei lo
sa destinato a vita effimera.
(da ‘L’ultimo angelo’)
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Risveglio del mattino
di Padre Alberto Beggi O.P.
Aria di
marzo
apre al
risveglio
effluvio
d’aromi.
Gli
alberi impennati di foglie
sono
magia;
dal
velario de’ rami
guizzano
ali
letizia
del giorno
su
l’erba pastello dei prati.
Non c’è
seme che dorma
al
tepore, sprocca,
canta
il proprio mistero
nel
brusio di api gialle,
con la
primavera sulle ali
che
carezzano il fiore
bramose
delle essenze
aperte
alla creatività
col
linguaggio della bellezza.
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