E’ la prima volta che il Vescovo di
Roma compie una visita pastorale così lontano dalla sua Sede, ma anche la
scelta dell’estremo Oriente rappresenta una novità. Gli obiettivi sono chiari e
molteplici. Far sentire la vicinanza, anche fisica, del Vicario di Cristo in
aree geografiche dove la Parola di Gesù è poco nota e dove le comunità
cristiane sono minoranze a volte esigue e boicottate, era una doverosa esigenza
per affermare come il messaggio evangelico appartenga a tutti, nessuno escluso.
Alle porte della Cina e della Corea
del Nord, chiuse ad ogni dialogo, ha ribadito in modo esplicito che Cristo è un
conquistatore di anime, non di Nazioni da colonizzare per imporre la propria
egemonia politica ed economica. Anzi, se le parole del Vangelo fossero capite,
accolte e attuate non ci sarebbe da anni una strisciante “terza guerra mondiale
fatta a pezzettini”. Una indagine ha evidenziato che solo 11 Stati al mondo (la
Svizzera per l’Europa intera) non hanno guerre interne ed esterne. Basta analizzare
cosa succede nei 5 Continenti: conflitti tribali, etnici, religiosi, politici
ed economici, che acquistano sempre più la consistenza di una patologia
endemica, sconvolgono l’Africa intera, l’America latina, l’Asia, il Medio
Oriente, non ultima , l’Europa. Quando faticosamente sembra individuata una
soluzione, improvvisi intrecci di complicità riaprono le ostilità ancora più
cruente, dove i nemici di un tempo si “alleano” contro il nuovo nemico che
prima era amico. Un guazzabuglio inestricabile dove le inermi popolazioni sono
le vere vittime e, tra queste, i cristiani sono avversati e perseguitati da
tutti. A conti fatti, oggi i cristiani subiscono persecuzioni psicologiche,
fisiche e spirituali con una perversione superiore ai vari Nerone e Diocleziano.
Papa Francesco con grande energia
chiede di arrestare l’aggressione e sollecita l’ONU di non dimenticare i suoi
compiti e doveri istituzionali. Con colpevole assuefazione sono (e siamo) in
troppi a non voler vedere che il nostro pianeta è ormai un grande telo a pois,
dove questi ultimi (i focolai di guerra) crescono quotidianamente. Per quanto
tempo questa situazione sarà tollerata e tollerabile? Aiutiamo Papa Francesco
con la sola arma in nostro possesso: preghiamo per lui, perché possa trovare le
parole più giuste per fermare questa carneficina di innocenti, ogni aggressione
da qualunque parte provenga e, soprattutto, da qualsiasi giustificazione si
adduca.
Le guerre sante sono un’idiozia che
nascondono ben altre mire.