Oggi ho
avuto, improvvisa, una visione:
In
mezzo a bianche nuvole un azzurro
ceruleo
più del mare e trasparente
nel suo
infinito pieno di mistero.
Con
pioggia, da lassù, di raggi d’oro,
a
fasci, in una scala rilucente,
da
cielo a terra, fino a un verde prato
acceso
da bagliori di smeraldo.
E, su e
giù, per la scala fra le nubi,
un
battere, un aprirsi e un chiuder d’ali,
lunghe
ali eteree dalle argentee piume,
in lieve
palpitare di preghiera:
“Sono
Angeli e la scala è al Paradiso?”
“Ma no,
sono colombe e quella scala
è un
effetto di luci e di colori.
Credevi
forse d’essere Giacobbe?
E, forse, anche per lui fu solo un sogno”.
Ma nel
cuore permane la visione,
la fede
di un istante nel miracolo…
E un
responso ne traggo, come un augure:
“Non è
soltanto fantasia, illusione:
è una
meta reale da raggiungere;
è
l’equilibrio tra materia e spirito,
il
punto dell’incontro, che è possibile
per chi
voglia e cerchi veramente
la mia
splendente ‘Scala di Giacobbe’.