Oggi
non voglio parlare del suo prossimo secolare,
ma
almeno una piccola intenzione
per i
suoi sessant’anni di Ordinazione,
perché
così con tanta gente
è
sempre meglio un poco che niente.
E se
qualcuno pensa che non siamo tanti,
epperò
è che noi siamo importanti.
Il
sacerdote è l’uomo più amato e più rifiutato
e ve lo
dico in questo afflato.
Se
parla coi ricchi è un capitalista,
se sta
coi poveri è un comunista;
se è
grasso non si lascia mancare niente
se è
magro è un avaro sicuramente;
se sta
sempre in parrocchia è un fannullone,
se
organizza delle feste è mangione e beone;
se la
predica è breve non sa dire proprio niente,
se
è più di dieci minuti allontana la
gente;
se
battezza e sposa tutti, strapazza i Sacramenti,
se è
esigente ci sono certi commenti!
Se è
giovane agisce senza acquisizione,
se è
vecchio dovrebbe andare in pensione.
Ma se
muore chi lo sostituisce, mi domando,
ne
arriverà un altro: ma quando?
Presto
e subito ci deve essere
se vuoi
il tuo benessere!
Perché
se manca agli uomini questo fanale,
non so
se raggiungi la meta finale!
Quindi
questo non è certo un sogno,
di don
Giovanni ne abbiamo ancora bisogno;
e poi
dovranno ancora passare quanti anni
prima
che arrivi un altro don Giovanni?
Trebaseleghe,
29 giugno 2013