Questa frase, detta durante il suo primo “Angelus”, dal Santo Padre, Francesco (grande dono per ciascuno di noi da parte di Dio), è un gran bel consiglio rivolto a tutti noi, in quanto ci invita a rientrare in noi stessi e ad iniziare un vero e sincero cammino di conversione in mezzo agli altri e ognuno di noi scoprirà ogni giorno, strada facendo, quanti errori piccoli e grandi abbiamo fatto, proprio perché non abbiamo seguito l’insegnamento di Gesù e del suo Vangelo; ma che tutti possiamo, come il Figliol prodigo, ottenere il Suo perdono con un semplice atto di pentimento. Il Padre ci accoglierà a braccia aperte, ci bacerà e farà festa perché un suo figlio era morto ed è tornato in vita. E, come all’adultera ci dirà: “Vai e non peccare più!”. Il nostro investimento salvifico è la nostra individuale conversione: finché non faremo questa inversione di marcia non potremo capire quanto abbiamo bisogno di chiedere perdono e confidare nella sua infinita misericordia. E questo reale risveglio ci porterà anche a non guardare solo alle apparenze e a giudicare l’operato degli altri. E certamente sarebbe una vita sprecata se, come il buon ladrone, Disma, scoprissimo la misericordia del Signore solo all’ultimo poiché avremmo così la consapevolezza di aver vissuto la nostra vita senza voler conoscere Colui che ci ha creati e che è sempre stato accanto a noi e che aspettava solo che aprissimo quella “benedetta porta” e donarci la Sua misericordia. Madre Teresa diceva: “Il regalo più bello? Il perdono. Quello indispensabile? La famiglia. La sensazione più piacevole? La pace interiore”.
La domenica dopo la Santa Pasqua è la festa della Divina Misericordia: ricorda che il giorno 22 febbraio 1931 Gesù è apparso a suor Faustina Kowalaska chiedendole di eseguire un dipinto rappresentante ciò che stava vedendo e così ecco l’immagine di Gesù misericordioso che possiamo ammirare in tante chiese (molto belli i dipinti nella chiesa della Covetta e Canevara, entrambi eseguiti da Dawid Kowvacki, recanti la scritta “Gesù, confido in Te”. Gesù ha fatto questo perché sapeva già che ci saremmo perduti e, dato che Lui è venuto per salvarci, perché ci ama, ci ha anche voluto dire (dal diario di Santa Faustina): “L’Umanità non troverà pace finché non si rivolgerà con fiducia alla mia misericordia… Prima di venire come Giudice Giusto vengo come Re di Misericordia”.
Se non ci impegniamo a fare ciò è come se dicessimo a Gesù: “Tu sei morto non per me ma per gli altri; io non ho bisogno di Te; io non ho fatto nulla di male; non ho bisogno della Tua misericordia”. Così facendo non capiremo fino in fondo al nostro cuore quanto Dio ci ama e come vuole che ognuno di noi abbia la vita eterna, che inizia già qui su questa terra, facendo quella inversione di marcia di cui ho già detto. Suor Faustina che aveva questo continuo dialogo con Gesù misericordioso ha scritto sul suo diario che desidererebbe essere un sacerdote per parlare al mondo della Infinita Misericordia del Signore e ha anche definito i sacerdoti come ‘i canali per giungere a Gesù’.
Giovanni Paolo II, nel libro “L’amore è la spiegazione di tutto” dice : “Perdonare significa liberare il cuore da sentimenti di vendetta, che non sarebbero compatibili con quella civiltà dell’amore a cui ogni persona di buona volontà è impegnata a recare il proprio contributo. La pace suppone che alla base di qualsiasi iniziativa ci siano la sincera volontà di dialogo, il rispetto dei diritti di ciascuno, inclusi quelli delle minoranze nazionali, l’impegno della reciproca tolleranza”. E inoltre: “Beati coloro che aprono l’animo alla Misericordia divina! L’amore misericordioso del Signore precede ed accompagna ogni azione evangelizzatrice e l’arricchisce di straordinari frutti di conversione e di rinnovamento spirituale. La Divina Misericordia sarà la luce che illuminerà il cammino degli uomini nel terzo millennio!”.
Il Papa Benedetto XVI nella festa del 15.04.2007 ha detto : “In queste parole: ‘Gesù confido in Te’ si riassume la fede del cristiano che è fede nell’onnipotenza dell’Amore Misericordioso di Dio. Ed è stato molto bello ascoltare dal 1° ‘Angelus’ del Papa Francesco le sue parole sulla Misericordia di Dio: “Camminiamo tutti insieme e non ci perderemo”. Ed è bello avere insieme a noi, in questo cammino un Santo Padre che ha dichiarato che il suo potere è quello di un servizio umile e che è il seno di Dio in mezzo ai suoi servi.
