C’era una volta in un paesino di montagna, una famiglia non molto ricca con un bimbo di nome Carl.
Lui aveva circa quindici anni, non era molto alto, aveva una corporatura magra, il suo viso era scarno e metteva in risalto il suo naso un po’ appuntito e i suoi occhi verdi intensi di cui uno coperto da una bendina nera e liscia.
La sua carnagione era pallida e le sue labbra erano sottili rosso chiaro.
Nonostante l’aspetto spettrale aveva un carattere gentile e premuroso con tutti.
Per il suo compleanno non aveva ricevuto tante cose: un trenino di legno grezzo fatto dal padre e un cappello color marrone cucito dalla madre. La sua migliore amica Neval gli regalò un libro con la copertina colorata, ricamata con disegni antichi.
Tra Neval e Carl c’erano dei rapporti da quando erano piccoli perchè d’estate si incontravano al pascolo con il bestiame, d’inverno facevano la stessa strada per andare a scuola e con la scusa dei compiti stavano interi pomeriggi a giocare.
Quella sera Carl aprì il libro per leggerlo comodamente sopra il letto, ma improvvisamente venne risucchiato dalle pagine.
Iniziò così la sua avventura.
All’inizio aveva paura perché non aveva mai visto o mai fatto una cosa del genere, infatti, si ritrovò in un mondo nuovo: case a forma di cappellini colorati, strade fatte di coriandoli percorse da enormi carri carnevaleschi che con la loro musica rallegravano tutto il paese. I fiumi erano pieni di strisce filanti, c’erano scivoli giganteschi ghiacciati da cui si scendeva con slittini fatti di caramelle bianche e rosse e gli esseri che ci abitavano erano mascherine e trombette di ogni forma; nell’aria c’erano un odore di chiacchiere agli agrumi, bomboloni e zucchero filato che avrebbero fatto venire l’acquolina in bocca ai bambini.
Carl trascorse un tempo non ben definito in quel paese, facendosi amici tutti gli abitanti, ma la felicità un giorno fu in pericolo.
Gli uomini di ghiaccio e di fuoco che abitavano nei paraggi erano contrari al divertimento. Allora iniziarono a ghiacciare e incendiare tutto quello davanti a loro. Carl e gli altri abitanti cercavano di respingere gli attacchi con ciò che avevano a disposizione, ma i malvagi erano troppo risoluti e forti per loro.
Quando la fine sembrava arrivata, ecco Neval che dopo aver capito ciò che era successo al suo migliore amico, si unì alla battaglia e ideò una strategia: un gruppo della resistenza doveva occuparsi degli uomini di fuoco e un gruppo di quelli di ghiaccio. I primi dovevano accecare gli uomini infuocati con la schiuma e spingerli in una buca enorme dove erano stati intrappolati gli uomini di ghiaccio così le loro forze si sarebbero annullate a vicenda.
Per festeggiare la vittoria fecero una grande festa e rimandarono i due ragazzi fuori dal libro, ma per non dimenticare ciò che era accaduto ogni anno i due mondi si incontravano creando così il Carnevale.