Stenda la pietà il suo velo
sui morti di tutte le nazioni,
sparga l'indulgenza del perdono,
annulli ogni eco d'odio e di rancore.
Nessuno però osi strappare
una sola pagina di storia.
Nessuno offenda la verità.
La luce è luce
le tenebre sono tenebre:
chi mai potrà affermare che la notte
è chiara come il giorno;
che tutti ebbero -allo stesso tempo-
ragione e torto,
accomunando diritto e sopruso,
libertà ed oppressione,
vittima e carnefice;
che tutto fu colpa del destino!
Non si possono negare le stagioni
il corso del sole e della storia.
Eppure, ora qualcuno vorrebbe
falsare anche l'Olocausto!
Potessero la terra e il cielo
smentire la follia dei lager,
l'infamia, la negazione dell'uomo.
Ma come può il carnefice negare
l'insulto che uscì dalla sua bocca,
le percosse e il martirio che inflisse.
Come può l'uomo che trafisse
le mani con i chiodi
e il costato con la lancia,
come può negare adesso
la Passione e la Morte del Cristo
ancora immolato su una croce uncinata.
Stenda la pietà il suo velo
su tutti i morti, su tutte le miserie.
Ma la pietà non può
non deve annullare la memoria.