Tra i silenzi di Santuari rimani
nell’incantevole attesa di donare gioia
a chi stanco dell’oscurità presente
brama riavere serenità di spirito:
sa che attraverso Te,
raggiungibile è l’Onnipotente
perché Tu non volesti
vane felicità, facili ricchezze,
ma paziente seguisti
il crescere del germoglio,
la fatica del ramo,
il sudore della conquista.
L’uomo che viene qui a parlarti
vuole ancora gioire di semplici cose:
del profumo d’un fiore,
d’una limpida sorgente,
dell’umile pane.
Poter intendere la tristezza d’un amico,
la necessità di un infelice.
E, come un bimbo alle sue prime sillabe,
non stancarsi di ripetere:
“Madre, fa’ che anch’io possa ritrovare
l’amore degli anni verdi,
la giovane fede,
questa Tua tenerezza
per un convivere umano”.