Maria, che doni a tutti pace e amore,
che a tutti apri il tuo cuore
alla speranza di un mondo migliore,
ora ci vedi in un tempo peggiore.
Nell’inquietudine che serpeggia,
dove tanta gente spadroneggia
come meglio vuole,
non badano a chi duole,
a chi soffre, senza amore,
e di stenti muore.
Rivolte sanguinose,
del mondo disastrose,
hanno solo assurde pretese:
vogliono il comando del Paese.
E i miseri, i poveri cosa posson fare:
guardano questo mondo sgretolare.
Maria, in quanti modi ti han chiamata,
ma tu sei sempre la nostra Madre amata.
La tua effigie è di gioielli ornata:
dovrebbero essere venduti
per dare ai bisognosi aiuti.
Tu vuoi solamente essere amata
dal profondo del cuore, e invocata
con sincero amore
nella gioia e nel dolore.
Ai poveri va il nostro contributo,
agli ammalati il giusto tributo,
ai bambini indifesi un sollecito aiuto.
Non sempre ci pensiamo,
e solo quando è la tua festa lo facciamo,
poi più sereni ci sentiamo.
Sotto il tuo manto ci vorremo rifugiare,
ma quanti lì sotto potranno stare?
Conviene a tutti
chinare il capo e pregare.