“Da grande farò il calciatore!” (intervista a Alessandro Cesarini)
Il talento innato unito ad una volontà tenace hanno portato Alessandro Cesarini, 22 anni, 34 reti segnate, ad indossare la maglia col numero 10 nel Viareggio, squadra di Prima Divisione. Ecco cosa ci ha raccontato durante una lunga intervista.
Si parte con la Sarzanese, no?
“Ero un bambino e non mi separavo mai dal mio pallone. Poi sono arrivate le squadre: Castelnuovo, Follo, Sarzanese. Sì, la svolta è iniziata dalla Sarzanese”.
Dove un giorno arriva un bel regalo…
“Dall’allenatore Sottili, che mi dà fiducia: ero un ragazzino, e mi butta in prima squadra. Il destino cominciava a muoversi”.
Nel 2010 l’esordio in prima squadra nello Spezia.
“L’esordio più bello. Fin da bambino sognavo di poter giocare con la squadra del cuore: lo Spezia”.
E poi arriva il Viareggio…
“Qualche difficoltà di ambientamento, meno tifosi alle partite. Questa squadra è una buona occasione per crescere calcisticamente. Voglio andare oltre”.
Faresti le valigie domani per la Juventus, il Milan o l’Inter?
Alessandro sorride sornione: “Per tutte e tre, ma se proprio dovessi scegliere, dico Inter”.
Cosa vorresti migliorare nel tuo bagaglio tecnico?
“Devo riuscire a sbagliare il meno possibile”.
A chi chiederesti consiglio?
“A Ibrahimovic, per gestire al meglio una partita importante”.
Cosa ti aiuta prima di una partita?
“Ascoltare la canzone di Gianni Morandi: Uno su mille…”.
Chi ti ha dato di più?
“L’allenatore Sottili e la mia famiglia che mi è sempre stata vicino nei momenti belli e nei brutti”.
Qual è il tuo gol più bello?
“Finale play-off, Legnano-Spezia, fondamentale per la promozione in C1; lo stadio pieno, un pallonetto da fuori area e il goal decisivo. Ricorderò sempre quel goal!”.
Ti dà più soddisfazione un goal o un assist?
“Il goal è il massimo. Un assist è bello per condividere con il gruppo il successo”.
Buttiamola sulla cucina: pastasciutta o panigacci?
Alessandro ride: “Panigacci! Mangio sempre pastasciutta per la forma fisica”.
Hai mai sognato di trovare la tua faccia sulle figurini Panini?
“Oh, sì! Ho sempre fatto gli album dei calciatori; che soddisfazione quando ho trovato la mia figurina! C’è qualcuno che la vuole scambiare?”. Scherza Alessandro con noi ragazzi.
Che ne pensi degli episodi di violenza che sconvolgono il calcio?
Alessandro si fa serio: “Il calcio deve essere divertimento, passione. Se noi calciatori riusciremo a far venire allo stadio più bambini e famiglie, sarà una grande festa. Dobbiamo lasciare fuori le forze del male travestite da tifosi. Questo è anche vostro compito, siete voi il pubblico del futuro, non lasciate che la violenza infanghi il calcio”.
Alessandro ci saluta. La sua storia continua sui campi di calcio.
RIFLESSIONI
Calciatori, tennisti, piloti sono tra gli idoli di noi ragazzi. Lo sport è divertimento, passione, movimento, sfidare continuamente se stessi e vincere. Ci siamo chiesti qual è la vera forza dello sport e la risposta l’abbiamo trovata in due campioni: Alex Zanardi e Oscar Pistorius. Sì, proprio Alex, il pilota senza gambe che continua a correre in macchina e a vincere azionando contemporaneamente acceleratore al volante, frizione con un pulsante sul cambio e il cambio stesso. Oscar Pistorius, l’atleta che ha subito da bambino l’amputazione delle gambe sotto il ginocchio e corre i 100 metri con le protesi. Sono solo due fra i tanti esempi di persone che, con il corpo oltraggiato da protesi o legato ad una carrozzina, hanno costretto lo sport a guardare quello che restava e non quello che non c’era.
La loro storia rischiava di finire nella nebbia della compassione, ma loro hanno continuato a divertirsi, a seguire la loro passione, a muoversi aiutati dalle protesi, a sfidare se stessi e a vincere. Ci piace ricordare un nome: Mattia. A molti dirà nulla ma per noi, ragazzi della Scola Media di Ortonovo, vuol dire un compagno costretto su una carrozzina da una rara malattia che gioca a ping-pong con noi, si diverte, si muove, si sfida e vince.
Questa è per noi la vera forza dello sport: non escludere nessuno e riportare dentro la vita chi ne è stato sbattuto fuori dal destino.
IL VALORE DELLO SPORT PER LO SVLUPPO FISICO E MENTALE
Praticare discipline sportive ci fa crescere forti
Dopo aver intervistato Alessandro Cesarini abbiamo parlato a lungo dell’importanza dello sport non solo per mantenersi in salute, ma anche per scaricare le tensioni emotive e per maturare. A seguito di questa discussione abbiamo svolto una piccola indagine per rilevare quali fossero gli sport più praticati: il calcio rimane lo sport preferito dai maschi anche se non è l’unico. Piacciono molto anche il tennis, la canoa, il ciclismo, l’atletica e il nuoto; tra le femmine sono diffusi specialmente il nuoto, la pallavolo, l’aerobica, la danza, la ginnastica artistica, lo sci e l’atletica.
Fare sport mantiene in forma, aumenta la concentrazione, insegna a lavorare insieme favorendo il rispetto nei confronti degli altri. Misurarsi quotidianamente con i propri limiti è molto importante anche perché oltre alle gioie della vittoria s’impara ad accettare la sconfitta. La cosa che più ci ha fatto riflettere è stata constatare che i ragazzi più sportivi ottengono spesso i risultati scolastici migliori, non sottraggono tempo allo studio ma alla televisione e ai giochi elettronici.
La nostra Scuola fortunatamente riconosce il valore aggregante dell’attività sportiva ed organizza tornei interni di calcio, sci, atletica, pallavolo e ping-pong. Ogni anno partecipiamo alle competizioni sportive interscolastiche, qualche volta ci qualifichiamo bene, qualche volta no. L’importante non è vincere, è sentirsi una squadra; lavorare tutti insieme per conseguire un obiettivo comune; vivere l’esperienza sportiva come una palestra di vita; darsi una mano quando c’è bisogno, gioire insieme, soffrire insieme, crescere insieme.
LA REDAZIONE
Questa pagina è stata realizzata dagli alunni delle classi prima, seconda e terza C della sezione strumentale della Scuola Media “C. Ceccardi” di Ortonovo. Gli insegnanti che hanno svolto il ruolo di “tutor” sono i professori: Francesca Bassani, Paola Macchiarini e Lucio Cesarini.