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A “CASTELNUOVO OGGI”
di Ugo Ventura
Benvenuto nelle case,
nei quartieri, nelle ville;
sono certo, tu riporti
del paese le scintille.
Or la gente mena vanto
per il giornale tanto atteso:
“Castelnuovo” intitolato
sia di fatto che di…peso.
In edicola ogni mese
per il gusto della gente:
costa poco, ha il contenuto
veritiero e intelligente.
Continuate alacremente
con passione coraggiosa:
la vittoria sempre arride
con i fatti, con la prosa.
Invecchiando come il vino
tu migliori le notizie;
come il vento tu ci porti
un’ondata di primizie.
Al giornale “mio” locale
sano e giusto negli intenti,
dico grazie, e insieme a tanti
faccio mille complimenti.
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AMICI MIEI
di Adriana Polla Luciani
Una festa in omaggio alla vita
forse sembra uno sfarzo,
uno spreco di denaro
per chi non sa comprendere
ciò che la vita è,
ciò che la vita dà,
ciò che questa parola, vita,
è in realtà;
ma basta guardarsi attorno,
alzare lo sguardo al cielo
e ciò si può comprendere.
Basta porgere una mano,
basta dare un po’ d’amore
e questo, voi, l’avete dato a me,
Amici miei.
Sarzana 21 novembre 1977
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GESU’ INCHIODATO
di Padre Maurilio Montefiori
Ti sei fatto carne
e vuoi essere pane
per sempre
inchiodato a un Legno.
Ti vedo
steso sulla Croce
dove l’umano si sposa
al sangue divino.
Rimiro i chiodi
che ti consegnano al martirio
mentre discendi
negli inferi dell’uomo.
A mutare
il suo fuoco infernale
in fiamma
che ne bruci la tenebra.
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LUCENTI GRANI DI PREGHIERE
di M.G. Perroni Lorenzini
Un anno è come un grano di rosario.
Io rammento le dita della nonna,
che indugiavano, tremule e pensose,
sopra ogni chicco, candido, iridato,
un poco e, poi, passava al successivo.
E il rosario compiva, lento, il giro.
Così per gli anni nostri, uno per uno:
gaudii e glorie passarono veloci,
eran lenti i misteri dolorosi…
Ma tutti, a un colpo fermo della mano
del tempo, son sgusciati via. Ma dove?
E già vedo che il termine è vicino.
Ma il mio voto qual è? Che in quel mistero,
in quel grande mistero che è la vita,
gli anni nostri sian chicchi luminosi
e formino una splendida corona,
quali lucenti grani di preghiere.
M.G. Perroni Lorenzini
(per il compleanno del marito)
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NON VOLER CAPIR, MARIE’
di Mario Orlandi
Non voler capir, Marié,
sta zito e ‘ngol’e;
t’sen fora d’l tempo, d’l mondo,
d’ogni concet d’ vita.
Non voler capir, Marié,
acete e frisch’e:
t’sen vivo sol p’r num’ro,
p’r occupa spazio,
p’r far grandi i grandi.
Non voler capir, Marié:
‘l mondo gh’è di furbi;
t’sen s’rvì magari,
t’ torn ben ‘n quarc ocasion,
ma t’arman ‘n coion.
Non voler capir, Marié,
la corpa gh’è la toa:
l’idea, la pata ‘n t’la man
la ‘n cont’n pu ormai,
‘l mondo gh’è ‘n pigh’ e vai.
NON VOLER CAPIRE, MARIETTO – Non voler capire, Marietto, sta zitto e ingoia: sei fuori dal tempo, dal mondo, da ogni concetto di vita. Non voler capire, Marietto, accetta e fischia: sei vivo solo per far numero, per occupare spazio, per far grandi i grandi. Non voler capire , Marietto, il mondo è dei furbi: sei servito magari, torni bene in qualche occasione, ma rimani un coglione. Non voler capire, Marietto, la colpa è la tua: l’idea, la pacca sulla mano non esistono più ormai: è un prendi e vai.
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RITORNO
di Paolo Bassani
Nel tuo giorno,
benedetta Signora delle Grazie,
tornava mia madre
tenendomi per mano:
fedele alla promessa;
ed io, bimbo,
gioivo nella luce
di quel sereno tempo
che ho qui, nel cuore,
stampato per sempre.
Ecco, rivedo le rondini
e i gabbiani
di voli incoronare il cielo,
la gente festante
di voci e di colori,
e dalla scalinata degli olivi
splendida perla il mare,
nel prezioso scrigno
del suo golfo.
Oggi io torno
come mia madre allora:
torno nel suo nome,
in memoria
d'un voto antico
e mai dimenticato.
Così la mano
che ella mi stringeva
io porgo adesso
al mio bambino;
così di mano in mano,
di cuore in cuore,
lontano si perpetua
il devoto ricordo
del tuo evento:
sulla vita antica e nuova
il segno del Tuo amore.
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