In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio ( Gv 1-1)
Esperienze e sentimenti comuni. - In questi momenti di angoscia per gli eventi che disorientano e incalzano la società, le aspirazioni crescono e si confondono fra le tante cose che si dicono e si scrivono; c’è il bisogno di guardare a qualcuno degno di esserci Maestro, Capo, Amico: a Gesù, Re di quel Regno che è stato preparato, fin dalla fondazione del mondo, per noi. L’umanità avverte il bisogno di Gesù; non ha il coraggio e la fiducia in se stessa per elevarsi a Lui; non ha l’umiltà per inchinarsi innanzi a Lui; sente la mancanza di chi può “presentarLo” in modo convinto e convincente con parole calde al cuore e illuminarti la mente.
Dai primordi dell’Eden Dio ha sempre dialogato con l’uomo: si è fatto uomo, ha comunicato con lui in momenti e forme svariate; per mezzo dei profeti è intervenuto curando che fosse conservata e trasmessa la sua Parola; ha annunciato ai popoli l’avvento di suo Figlio, Gesù, indicando il luogo dove, come e quando la sua nascita sarebbe avvenuta: l’incarnazione della Parola (“E il Verbo si fece Carne”). Non entrerà nel mondo con la fastosità dei re ma nell’incomparabile silenzio e nascondimento nel seno della Vergine Maria che lo ha accolto: la sola creatura privilegiata, la sola degna di ricevere la Rivelazione (“Fiat mihi secundum Verbum Tuum”).
La Chiesa in questo tempo dell’anno, con la liturgia della Parola, festeggia la nascita di Gesù, il momento in cui sua Madre ha finito il tempo di sentirlo crescere nel suo seno: ora potrà vederlo e, come lei, lo potranno vedere ed ascoltare gli uomini della sua terra. La Rivelazione d’ora in poi si espande alle anime buone che gli si accostano nell’ascolto del Verbo che si esprime nell’umanità di Gesù: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”.
Inginocchiati davanti alla culla di Gesù Bambino, adoranti del grande mistero che lo avvolge, audemus dicere: ”O Re pacifico, metti il fermo ai distruttori dell’umanità che si vantano di voler costruire un mondo nuovo solo perché riescono a distruggere quello vecchio!” (di Anonimo).
Nella Notte Santa, uniti agli angeli, cantiamo: “Gloria a Dio nell’alto dei Cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama”. Questo è il Natale che vi auguro, nella gloria cantata a Dio, nella speranza della pace lasciataci da Gesù (Vi do' la mia pace, vi lascio la mia pace).
Buon Natale e felice Anno Nuovo.