N° 9 - Novembre 2011
Spiritualità
  CONTINUA IL MIO CAMMINO NELLA FEDE
di Un’assidua lettrice


 
 

 

“…Chi di voi è senza peccato…” (Gv 8. 1-11).

Questa frase è meravigliosa perché ci porta a meditare e a sperare, ed è, ovviamente, rivolta a ciascuno di noi. Ma allora cosa ci chiede Gesù? Di non giudicare, di perdonare, di non peccare più, di liberarci dei peccati attraverso la confessione, di chiudere un capitolo e di iniziarne uno nuovo, quello della “conversione individuale”: la nuova vita. “Chi mi segue non camminerà mai nelle tenebre, anzi avrà la luce che dà vita, che porterà solo alla pace”, quella pace che ci chiede da 30 anni Maria a Medjugorie. “Pace e conversione del cuore per avere – dice Maria – la venuta di un nuovo tempo, un tempo di primavera”.

Il 26 giugno 1981 la Beata Vergine comparve nuovamente alla sola Marja e le dice: “Pace, pace , pace. Riconciliatevi con Dio e tra di voi…”E per avere questo è necessario credere, recitare il Rosario, digiunare, confessarsi e, naturalmente, cibarsi del Pane del Cielo: l’Eucaristia” (dal libro “Messaggi da Medjugorie – 30 anni con la regina della pace”). Seguiamo quindi gli esempi che ci hanno lasciato tutti quegli uomini e donne che noi invochiamo per proteggerci, ossia i Santi, testimoni di quelle virtù che vanno spesso scomparendo: Umiltà-Mitezza-Pazienza-Semplicità-Coerenza. Facciamole nostre queste virtù anche in questi anni ‘moderni’, perché dobbiamo pensare che il mondo deve -grazie alla scienza e alla tecnologia- avanzare, permettendoci una vita più agiata e dedicare il nostro tempo sì al lavoro ma anche ad altre cose altrettanto importanti come la famiglia, il prossimo, lo spirito… (pensiamo, ad esempio, quanto tempo occorreva una volta per fare il bucato; ora basta infilare tutto nell’oblò, schiacciare un pulsante e tutto è fatto: quanto tempo abbiamo risparmiato! Investiamolo bene, però!).

Don Andrea, ieri, all’omelia ci ha detto che anche S. Giovanni Bosco diceva che “dobbiamo essere buoni cittadini e buoni cristiani”. Il beato Giovanni Paolo II in un suo libro diceva: “Non abbiate paura di accogliere Cristo nella vostra quotidianità! Non abbiate paura di accoglierlo nel vostro ‘mondo’. Poiché così questo mondo sarà davvero umano. Diventerà persino più umano. Solo il Dio-Uomo può rendere il nostro ‘mondo umano’ interamente tale. Bisogna accogliere la chiamata, ascoltare, ricevere, valutare la propria forza e rispondere: “Sì. Sì”, senza paura. Dobbiamo recuperare la consapevolezza del peccato, che è diventato fondamento durevole e fonte della peccaminosità dell’uomo”. Ancora una bella frase di questo grande papa: “La ‘carità del Buon Esempio’ è tra tutte la più gradita al Signore. Il buon esempio è necessario per il fatto che apparteniamo a una famiglia di fedeli… a ciascuno occorre l’aiuto e l’appoggio degli altri”.

Di questo prolungamento della ‘pazienza di Dio’, grazie alla venuta a Medjugorie di Maria da 30 anni, approfittiamone tutti; approfittiamo di questo momento di grazia che ci viene offerto per la salvezza personale e del mondo, mettiamo, o ri-mettiamo, nella nostra vita Dio e, quindi, l’Amore verso tutti ma soprattutto nella nostra famiglia (il piccolo gregge che Dio ci ha affidato).

“Possiamo trasformare la Terra in un giardino, come in un cumulo di macerie” (Karol Wojtyla). Eliminiamo, quindi, tutti quegli ingredienti tossici che portano a tutto ciò che è male, ossia l’indurimento del cuore: - irresponsabilità - mancanza di umiltà - ingordigia –  rancori e l' orgoglio che ci porta a non chiedere scusa quando sbagliamo oppure a non perdonare i torti che ci vengono fatti.

Mi stavo dimenticando una cosa che ci chiede la Madonnina attraverso i veggenti a Medjugorie: di ricordarci sempre dei nostri cari defunti nella preghiera. Riportiamo nella nostra vita questa antica tradizione. Se loro sono in Purgatorio, come possono salire in Paradiso senza il nostro aiuto e intercedere per noi? Il mondo deve avanzare, ma i valori dati da Gesù col suo Vangelo siamo obbligati a mantenerli per noi e per le prossime generazioni…andando anche controcorrente. Con Medjugorie ho capito tutto questo; non mi sembrava coerente ai principi del Vangelo tenere queste cose solo per me e la mia famiglia. Una buona vita a tutti noi. Miglioramoci!

Grazie e scusatemi: non voglio insegnare a nessuno, sono io la prima ad avere bisogno d’imparare da tutti senza vergogna!

 

                            17.10.2011       

 
P.S.) 10.11.2011  Caro don Lodovico, da un anno non sei più qui sulla Terra con noi: proteggici e grazie di tutto.
 
 
 


Clicca sulla foto per ingrandirla
  IL MISTERO DELL’ISLAM E NOI CRISTIANI
di Don Romeo Rossetti, già Parroco (abate) di S. Martino di Iliolo (ora Casano).


 
 

 

            Prima confessione religiosa tra gli immigrati, l’Islam in Italia è una fede seguita ora dal cambiamento: più giovani, più voglia di integrazione. Ma c’è anche, però, un clima sociale islamofobo cioè piuttosto indisposto verso i musulmani. Eppure la presenza dei musulmani nel nostro Paese è un fatto irreversibile. E i problemi che ci sono, tocca affrontarli, insieme alle comunità islamiche locali.

            Certo, i problemi ci sono e sono gravi e vanno affrontati senza pudori ma nello stesso tempo con grande fede. E’ bene tuttavia partire già da una visione teologica del rapporto fra la nostra religione, in particolare la nostra Chiesa e l’Islam, specialmente nel piano di Dio. Nonostante tutto ciò che è possibile dire sui punti di convergenza, nel Credo delle due religioni, vi sono delle differenze enormi ed è bene che i nostri fedeli, che presto o tardi si troveranno ad avere rapporti di diverso genere con i fedeli dell’Islam, sappiano già in partenza come stanno le cose.

            E’ certo che fra le due religioni vi sono delle differenze enormi: essi non credono nella SS. Trinità, nell’Incarnazione del Verbo di Dio fatto uomo, nella Redenzione, nei Sacramenti… Ma vi è di più: l’Islam è la sola religione le cui Sacre Scritture contengono un’accusa nei confronti della Sacra Scrittura del Cristianesimo. “Ciò che la vostra Scrittura dice di Gesù è falso e soprattutto la vostra lettura delle Sacre Scritture è falsa poiché è stata falsificata”, dice la versione musulmana ufficiale. Una simile situazione di conflitto non si verifica con alcuna altra religione.

            A questo riguardo ci è di guida il Concilio Vaticano II che rispetta in primo luogo le persone umane di qualunque religione, ci invita all’umiltà e alla pazienza secondo cui il cristiano deve intrattenere delle relazioni fraterne con i musulmani che, nello Spirito Santo, possono divenire edificanti per gli uni come per gli altri. Dopo l’undici settembre (detto delle due torri, negli USA, atto di terrorismo islamico) di ben triste conoscenza e ricordo, sappiamo che l’Islam può essere un nemico capace di colpire anche sul suolo occidentale ed europeo, come già avvenuto d’altra parte nei secoli. Dopo Oslo (episodio isolato e incontrollato) tuttavia sappiamo che anche l’odio islamofobo può essere non meno pericoloso e devastante. A tutti noi sembra che tutto ciò deve farci riflettere specialmente, essendo cristiani, figli di quel Dio che ha sacrificato suo Figlio sulla croce per tutti, che morendo ha perdonato i suoi crocifissori e ci ha dichiarati tutti fratelli; ascoltando la voce di Paolo: “Infatti Cristo è la nostra pace: Egli ha fatto diventare un Unico Popolo, i pagani e gli Ebrei, Egli ha demolito quel muro che li separava e li rendeva nemici… così ha creato un popolo nuovo e ha portato la pace fra loro, per mezzo della Sua morte in croce li ha uniti in un solo corpo… per mezzo di Gesù Cristo noi tutti Ebrei (e quindi Cristiani) possiamo presentarci a Dio Padre uniti dallo stesso Spirito Santo. Di conseguenza ora voi (nel nostro caso i musulmani) non siete più stranieri, né ospiti, anche voi insieme con gli altri appartenete al popolo e alla famiglia di Dio” (Ef,2).

            Senz’altro vi capiterà d’incontrarvi, magari per la strada, con dei vostri fratelli in Cristo, musulmani, ebbene allora siate “prudenti come i serpenti, semplici come le colombe” ma sempre animati dallo Spirito di Cristo.

            Un forte abbraccio in Cristo crocifisso.

 

Dev. e aff.mo Don Romeo Rossetti, già Parroco (abate) di S. Martino di Iliolo (ora Casano).

 

Varano de’ Melegari (PR), 13.10.2011

 

 
 


Clicca sulla foto per ingrandirla
  IO CREDO
di Angelo Brizzi


 
 

            “…Et unam, sanctam, cattolicam et apostolicam ecclesiam…”. Non è solamente la parte finale del nostro Credo, ma è la specifica conferma dell’adesione (anima e corpo) in fede e devozione alla Chiesa. La Chiesa è UNA per tutti gli esseri razionali, ma non tutti lo sono; purtroppo tanti perdono la capacità di argomentare con equilibrio e buon senso; pur ‘amando’ la Chiesa, con ‘faccia tosta e dura cervice’ la disprezzano, la perseguono verbalmente, recandole danno di immagine e di credibilità pastorale. Eppure quell’uomo inchiodato sulla Croce ha sparso il Suo sangue anche per loro. Tanti che si professano ‘credenti’ abbassano lo sguardo sostanziale della ragione, si affidano allo sproloquio, disconoscono il diritto-dovere della Chiesa di proporre ai popoli della Terra la comunione fraterna come stile di vita, distaccandoci da forme di superiorità, di intolleranze e pregiudizi; classificano come ‘ingerenza’ quando richiama ed invita, non solo i cattolici osservanti ma tutti gli uomini, a percorrere un cammino di fede, di regole di condotta, di etica professionale, in special modo quanti hanno responsabilità di insegnamento, di amministrazione e di governo.

La morale e la fede non si devono confondere, è un concetto di certa stampa; la morale cammina di pari passo con la religione e la fede e viceversa (a meno di comportamenti individuali). Il valore della parola ‘morale’ varia con l’uso che l’individuo ne fa denudandola, a volte, del suo vero significato. Come sconfessando l’autorità della Chiesa nella divulgazione del Vangelo, autorità che le viene da Gesù quando, rivoltosi agli Apostoli disse loro: “Ecco, vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe; guardatevi però dagli uomini, perché vi trascineranno davanti ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe” (Mt 10,16-17). La Chiesa è “l’invito” a correre una vita parca, senza eccessi, morigerata, affidandoci alla volontà del Padre, dall’inizio alla fine, nel rispetto del “dare a Cesare quel che è di Cesare…”.

Noi tutti ci proponiamo di mettere in pratica il comandamento di amare il nostro prossimo come noi stessi, ma non sempre il proposito va a buon fine, ma se pratichiamo la virtù della prudenza, della giustizia, della fortezza e della temperanza, vivremo la vita nella morale della Chiesa cristiana, amando cos’ Dio e il prossimo. La morale non piace a chi ha un solo obiettivo consistente nella capacità di destreggiarsi nel presente, ‘solo oggi’, senza passato ed ancor più nessun futuro in prospettiva. La morale è la regola del distinguo tra il bene e il male; è il principio del giusto, di quel giusto razionale che collega idee e fatti alla morale, rispettoso delle norme accettate dagli esseri razionali.

Alla Chiesa va riconosciuta l’infallibilità nell’insegnamento del Vangelo, delle virtù proprie del Cristianesimo; le virtù soprannaturali: la fede, la speranza, la carità, l’amore per il prossimo…

…E Paolo, in piedi, in mezzo all’Aeropago disse agli Ateniesi: “Passeggiando, ho scperto persino un altare con questa scritta: “AL DIO IGNOTO”, quello dunque che voi adorate senza conoscerlo. Io (Chiesa), ve lo ANNUNZIO!” (At. XV 11,22).    “ …Et vitam venturi saeculi. Amen”.

 

                                                                                            
 

<-Indietro
 I nostri poeti
 Storie dei lettori
 Spiritualità
 I nostri ragazzi
 La redazione
 Galleria Foto
 E Mail
Lunae Photo
Archivio
2022
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2021
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Settembre-Ottobre
n°6 Giugno/Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2020
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°6 Settembre-Ottobre
n°5 Giugno
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2019
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2018
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2017
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2016
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2015
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2014
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2013
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2012
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2011
n°11 Dicembre
n°10 Numero speciale
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2010
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2009
n°11 Edizione speciale
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
 
     
 Copyright 2009 © - Il Sentiero. Bollettino Interparrocchiale di Ortonovo (SP) Crediti