Maria del Cisne, Maridel per gli amici, si ritiene una ragazza felice e fortunata grazie a una serie di eventi che l’hanno portata a studiare flauto traverso nella sezione strumentale della Scuola Media “C. Ceccardi Roccatagliata di Ortonovo". Non è nata in Italia ma a Loja, in Ecuador; è cresciuta ad Ortonovo con la sorella Eugenia e i genitori adottivi.

            Di quel lontano settembre 1999 ricorda il vento tra i suoi capelli neri come la pece, e il vestitino rosso che la faceva sembrare una bambolina. Davanti agli occhi ha ancora l’immagine del prato verdissimo dell’Istituto di suore dove passava i pomeriggi a giocare con un po’ di fango e dei sassi. Quella bambina è cresciuta. E’ grata a sua madre o a chi per lei l’ha lasciata in quell’Istituto. Lì, si sono prese cura di lei le suore, in particolare suor Concita, alta magra e capace di farla sorridere in qualsiasi momento. C’è una ragione per cui Maridel è tornata in Ecuador tre anni fa: riabbracciare suor Concita dopo ben otto lunghissimi anni e ringraziarla per tutto quello che aveva fatto per lei e che continuava a fare per i bambini. E’ stato emozionante per Maridel rivedere il prato con le altalene davanti all’Istituto, proprio uguale com’era nei suoi ricordi; il villaggio con le piccole case colorate, la strada sterrata e il ponte di canne sul fiume. A volte Maridel si sofferma a pensare come sarebbe stata la sua vita se fosse rimasta in Ecuador, ma è certa che il suo Paese sia questo perché qui c’è qualcuno che resta sempre ad aspettarla: mamma Franca, papà Claudio, sua sorella Eugenia e gli amici.

            Dopo aver ascoltato la storia di Maridel ci siamo chiesti che cosa vuol dire per un ragazzo della nostra età lasciare un Paese; ci hanno risposto Azixa che fa la spola tra Nicola (frazione del Comune di Ortonovo) e Sittat, in Marocco e Ovidiu che trascorre l’inverno ad Ortonovo e l’estate a Peatra Neamt, in Romania. Aziza dice: “Mi mancano i colori e i profumi del mercato di Sittat; la nonna a cui voglio tanto bene; se mai tornassi a vivere in Marocco lo vorrei trovare più moderno, ma vorrei ritrovare la nonna bella com’è ora…Quando sono tra le gente del Marocco mi sento una di loro; vorrei sentirmi così anche qui tra i miei compagni e spero che un giorno possa succedere”. Ovidiu dice: “Mi manca il venticello fresco che soffia dal lago vicino a casa mia e che mi sfiora il viso nelle mattine estive; i miei parenti e gli amici con i quali sono cresciuto”.

            Aziza e Ovidiu aggiungono: “Quando siamo nei nostri Paesi di origine ci mancano moltissimo la scuola, i professori e soprattutto i nostri amici e compagni italiani con i quali abbiamo trascorso in questa scuola tre anni e che tra pochi mesi lasceremo per iniziare il percorso della Scuola Superiore”.

Progetto: uno spettacolo “in parole e musica” sull’emigrazione dalla Liguria al Sud America

I RAGAZZI SONO “SULLE ORME DI BACICCIA”

            I ragazzi hanno creato una storia formata da frammenti di esperienze vissute e legate insieme da musiche d’autore. Tutti hanno voluto esserci; alcuni hanno suonato, altri hanno recitato e cantato. Il punto di partenza è stato affrontare il tema dell’emigrazione con la prospettiva di accoglienza reciproca che deve caratterizzare l’incontro tra i popoli-

            In particolare si è esaminata l’emigrazione dalla Liguria al Sud America nel ‘900; ne è nato lo spettacolo “Sulle orme di Baciccia”, nel quale si ripercorre il viaggio di un migrante Baciccia, così venivano chiamati i liguri nell’America del Sud, imbarcatosi a Genova nel 1946 per l’America del Nord. Sbaglierà nave e giungerà invece in Argentina per proseguire poi lungo le strade del Cile, della Bolivia e del Brasile. Dopo aver viaggiato per mare e per terra il nostro Baciccia, ormai quarantenne, non saprà ancora rispondere alla domanda: “Che cos’è il mio Paese?”.

            Ai ragazzi della 3^ C di Ortonovo piace rispondere con le parole del loro spettacolo “…a noi piace sapere che il mondo è rotondo e avere un piede sulle passerelle… Ci appoggiamo al cancello della Scuola Media e ascoltiamo le chiacchiere dei perdigiorno. Per noi le colline di Ortonovo sono la porta del mondo. Se guardate bene nei nostri occhi già la vedete l’America, lì ad aspettare. Questo ci hanno insegnato… negli occhi della gente si vede quello che vedranno, non quello che hanno visto”.

RIFLESSIONI: IMPARATE A SUONARE UNO STRUMENTO

            Ciao, ragazzi, siamo felici di parlarvi dell’indirizzo musicale della nostra Scuola Media. Prima di tutto ci presentiamo: siamo gli alunni della 3^ C, la sezione strumentale. La nostra è una classe “speciale”: musica, musica, musica: ecco cosa siamo noi! Batteristi scatenati, pianisti disciplinati, flautisti leggiadri e chitarristi armoniosi! Anche voi suonerete uno strumento fra questi: percussioni, flato traverso, chitarra e pianoforte, se vi iscriverete alla nostra sezione musicale.

            Questa scelta ci permette di usufruire settimanalmente di due ore pomeridiane di lezioni aggiuntive rispetto all’orario curricolare: una dedicata alle lezioni di strumento individuale o a coppie, l’altra dedicata alle lezioni “collettive” nella quale vengono approfonditi sia aspetti di teoria musicale sia la pratica della musica d’insieme. E’ molto divertente suonare insieme, ma bisogna studiare e provare molto per eseguire i brani dei concerti che si tengono a febbraio e a giugno. Partecipiamo anche al Festival Musica e Suoni di Sarzana, nel mese di maggio.

            La scelta dell’indirizzo musicale diventa vincolante per i tre anni e prevede una verifica delle competenze acquisite in sede d’esame. Noi che ormai siamo giunti all’ultimo anno possiamo dire che è stata un’esperienza davvero unica. Ci auguriamo che questa opportunità, che non tutte le Scuole Medie offrono, venga sempre sostenuta da un numero crescente di iscrizioni.

            Un caloroso saluto dalla classe 3^C della Scuola Media “C. Ceccardi Roccatagliata”.

LA REDAZIONE. Questa pagina è stata realizzata dagli studenti della classe 3^C, sezione strumentale, della Scuola Media di Ortonovo. Gli alunni sono: Atzori Valeriano, Bedini Matteo, Bottiglioni Greta, Brotini Molly, Cannea Valeria, Carruba Matilde, Ciucanu Ovidiu, Converti Beatrice, Converti Deborah, Devoti Giulia, Felici Maria, Ferrari Alessia, Lorenzini Martina, Luciani Arianna, Pasquini Virginia, Pollio Antonio, Ragragi Aziza, Sergiampietri  Ilenia e Vannoni Nicole. Gli insegnanti “tutor” sono i professori Francesca Bassani e Lucio Cesarini.