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SEGNI E SIMBOLI CRISTIANI
di Antonio Ratti
11 SEGNI E SIMBOLI CRISTIANI a cura di Ratti Antonio
A L T A R E. La precedente puntata era dedicata all’altare e alle sue origini, in questa si parla degli oggetti che l’arredano per i riti sacri ( la Messa e l’esposizione del Santissimo ). L’altare è coperta da una tovaglia bianca che ha i bordi del colore liturgico. Guardando l’altare a sinistra ( destra per il celebrante ) troviamo le due ampolline con il vino e l’acqua e una piccola baccinella per il lavabo ( lavanda di purificazione ) delle mani del sacerdote prima che abbia inizio la consacrazione eucaristica. Al termine della lavanda il sacerdote si asciuga le mani con un fazzoletto detto manutergio. Alla destra è posto sul leggio il Messale che è la guida delle preghiere e delle azioni del celebrante. All’estremità sono posizionate due candele accese, simbolo della luce che si sprigiona da ciò che dà sostanza al rito: la cera consumandosi emana la luce che configura il Cristo che consuma la sua vita per la salvezza degli uomini. Quando l’altare era formato da più ripiani ( altare barocco ) era ornato da una serie di candelabri, spesso così ricchi da costituire un’opera d’arte; oggi siamo tornati alla semplicità apostolica.
MESSALE. ( liber messalis = libro della messa ) E’ il libro in cui sono riunite le preghiere e le letture necessarie alla celebrazione della messa, con l’indicazione dei riti da compiere. Si è formato progressivamente in sintonia con l’organizzazione strutturale della messa, fino ad assumere forma e contenuti precisi tra il X e il XII secolo. Oggi il Messale non comprende più le letture lette durante la liturgia della parola: come in antico esse trovano posto nel Lezionario, perché riaffidate a ministri appositi ( lettore, diacono ). Il Messale è costituito da una parte introduttiva, Ordinamento generale del Messale Romano, dove sono riportate tutte le norme per una corretta celebrazione della messa e ne viene spiegato il senso teologico. Seguono il Proprio del Tempo, il Rito della messa, il Proprio dei Santi, le Messe comuni, le Messe rituali, le Messe votive, le Messe dei defunti.
LEZIONARIO. ( dal latino lectio = lettura ) E’ il libro liturgico che contiene le letture per la liturgia della parola, tratte dalla Bibbia per i vari Tempi dell’Anno liturgico. E’ suddiviso in varie parti: L. domenicale e festivo, L. feriale, L. per le celebrazioni dei Santi. In tempi più recenti si sono aggiunte altre due parti: il L. per le Messe della B.V.Maria e il L. per le Messe dei fanciulli.
CALICE. Recipiente a forma di bicchiere che accoglie il vino che diventerà il sangue di Cristo. In genere è un vaso lavorato con arte. Spesso è il regalo che il neo-sacerdote riceve dai familiari e amici.
PATENA. E’ il piatto che accoglie l’ostia pronta per la consacrazione eucaristica. Come il calice, è di materiale prezioso: oro o argento dorato.
CORPORALE. Panno bianco di forma quadrata, inamidato, a volte ricamato, sul quale vengono posti il calice e la patena durante la messa o l’ostensorio durante la benedizione eucaristica. Materialmente viene aperto sulle reliquie dei Santi presenti in una teca al centro di ogni altare.
PALLA. Piccolo panno di lino, inamidato e di forma quadrata che serve a coprire il calice che contiene il vino.
PURIFICATORIO. Piccolo panno di lino delle dimensioni di un fazzoletto che serve a detergere e asciugare la patena e il calice al termine del rito.
PISSIDE. Contenitore del Pane eucaristico. Solitamente è riposto nel tabernacolo, da dove viene prelevato per la distribuzione della Comunione. E’ detto anche Ciborio.
OSTENSORIO. (dal latino ostendere = mostrare) E’ l’oggetto liturgico utilizzato per l’esposizione del Santissimo Sacramento. E’ formato da un piedistallo che sorregge un’ampia raggiera con al centro una teca di vetro dove viene sistemata la lunetta con l’ostia consacrata. Normalmente, di metallo pregiato, è finemente lavorato. Antichi ostensori sono dei veri capolavori ricchi d’oro e di pietre preziose.
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UNITI PER IL PAPA
di padre Paolo della Trinità
Carissimi fratelli e sorelle,
il 12 Aprile 2010, in una forma molto semplice, abbiamo dato il via ad una iniziativa tutta tesa a sostenere il Santo Padre Benedetto XVI.
Il clima di attacco continuo e pesante alla sua venerabile persona e di travisamento delle sue parole, ha comunque suscitato affetto, sostegno, preghiera e stima da parte di tantissime anime. Numerose sono state le iniziative che gli hanno dimostrato tutto questo. Il Santo Padre è il Successore di Pietro, il “Dolce Cristo in Terra”, come amava definirlo S. Caterina da Siena.
Ecco che anche noi abbiamo voluto rispondere con generosità, attraverso una semplice ma efficace proposta: ogni giorno pregare e offrire qualcosa (una gioia, un sacrificio, una rinuncia, una sofferenza..) per lui.
Da parte mia, l’impegno anche di portare scritto su un foglio il nome di tutti coloro che avrebbero aderito, per poterli così presentare al Signore sull’Altare durante la S. Messa quotidiana. Infine, l’impegno preso comportava anche l’interessamento, la lettura di discorsi, la messa in pratica quindi del Magistero del Papa, che come un padre veramente buono ci indica il sentiero sicuro da percorrere, in questo mondo tante volte in subbuglio.
Iniziato il cammino, ci siamo in poco tempo trovati ad essere tanti. Ci stiamo avvicinando al numero di 200 appartenenti a questa grande famiglia. Sì, è una grande famiglia perché essa comprende piccoli e grandi, genitori e anziani, frati e comunità di monache (anche quella di S. Giuseppe in Avila!), famiglie, suore, laici…
Dobbiamo solamente ringraziare il Signore! Voglio invitare anche te a questa importante e bella iniziativa, a far parte di questa grande famiglia. Insieme camminiamo e con questa forte comunione tra noi la strada sarà più bella, meno faticosa. Non ti si chiede altro se non:
Un grande amore per il Papa.
Una preghiera quotidiana per lui (anche solo un’Ave Maria).
L’offerta di una gioia o di una fatica, di una sofferenza o di un sacrificio (basta anche solo ringraziare il Signore per un dono o alzarsi offrendo la fatica della sveglia mattutina, o saltare un caffè o un dolce..).
Rimanere informato su ciò che il Papa vive e insegna e metterlo in pratica.
Coinvolgere altri amici e amiche.
È molto semplice e soprattutto bello l’invito che ti rivolgo.
Sapere che ogni giorno sarai portato all’Altare del Signore ti deve infondere molta gioia e serenità. Il Signore stesso ti ricorderà questo impegno di PREGARE e OFFRIRE per il Papa.
Intanto ti ringrazio per la tua generosità. Il Signore e la Vergine Maria ti benedicono molto e ti riempiono delle loro feconde grazie. Ti dono la loro Benedizione!
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MESSAGGIO PER IL SANTO NATALE
di Padre Victorio Sandoval (omelia della Messa di mezzanotte)
Fratelli e sorelle, oggi celebriamo il Natale, la festa della Luce, la nascita e la manifestazione di Gesù Cristo, Luce del mondo, che viene ad illuminare le nostre tenebre. Nella storia dell’umanità, per lunghi secoli i profeti hanno annunciato e atteso Gesù come Luce che doveva vincere l’oscurità del male.
Nella prima lettura il profeta Isaia annuncia a Israele la nascita del Messia liberatore: egli sarà come una grande luce che illumina un popolo immerso nelle tenebre, e sarà il principe della pace. Egli è la Luce Nuova che non si spegnerà mai.
Fratelli e sorelle, nella Messa di Natale non ricordiamo solo un avvenimento di 2000 anni fa, ma partecipiamo alla ripetizione dei quell’avvenimento che si rinnova in forma misteriosa: Gesù, nella Messa, torna davvero a nascere, sull’altare e nei nostri cuori. Il bambino che giace nella mangiatoia è il Salvatore del mondo; non dobbiamo dimenticare mai questo intramontabile messaggio del Natale!
Cari amici, Gesù torna ogni anno a trovarci per rinsaldare la sua personale amicizia, per chiamarci a una esistenza più coerente, più pulita, più solidale con gli altri. Oggi non ricordiamo semplicemente una storia conclusa nel tempo, ma una vicenda aperta che ci coinvolge personalmente col suo mistero. Così Natale si presenta a noi come festa diversa da tutte le altre, perché al di là della grande allegria esteriore, è momento di riflessione, magari anche momento d’inquietudine. Sentiamo che la nostra festa, per essere sincera, deve comportare anche un impegno di buona volontà per il futuro, per una vita più degna del nome di cristiani: nome che abbiamo preso da Lui, il Cristo.
Il Natale è la festa della Luce, non delle luci dell’albero, ma delle luci del cuore. Nel nostro mondo ci sono tante zone d’ombra: fratelli che muoiono di fame, fratelli analfabeti, fratelli feriti dalle mine, bambini soldato, bambini orfani… Per loro e per quelli che, come loro, sono provati dalla sofferenza, noi, in questo Natale, accogliamo Gesù, che è Luce, con umiltà, con tutto il cuore e mettiamo nelle sue mani tutti i bisogni della nostra comunità e di tutto il mondo. Giovanni Battista ci ha insegnato come preparare la via per accogliere Gesù: bisogna colmare gli abissi dell’egoismo, spianare le montagne dell’orgoglio, togliere i sassi della pigrizia e del menefreghismo. Ogni Natale deve produrre in noi un profondo cambiamento.
Fratelli, la strada che conduce alla Luce richiede sacrificio, impegno, accoglienza del proprio dovere a scuola, in famiglia, nel lavoro… Natale non è momento di emozione, ma tempo di azione e di cambiamento del cuore. Soltanto così possiamo fare qualcosa di bello per far sparire le grandi zone d’ombra che dominano nel nostro mondo.
Gesù, sorgente della vera Luce, aiutaci a togliere dai nostri cuori l’egoismo, la sete di ricchezze, la voglia di possedere tutto. Gesù, aiuta i nostri giovani a trovare gioia nei divertimenti buoni senza cercare evasioni che portano alla morte. Rendici persone che sanno vedere le sofferenze dei fratelli e che si impegnano ad aiutarli. Rendici persone che apprezzano la vita in tutte le sue manifestazioni e la rispettano come dono di Dio.
A tutti, tanti auguri di Buon Natale e speriamo in Dio che il 2011 sia un anno pieno della Sua Luce per tutte le nostre famiglie.
Ortonovo, 24.12.2010
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LA CHIESA: COS’E’ E COSA NON E’
di Antonio Ratti
LA CHIESA: COS’E’ E COSA NON E’
“Non siamo un centro di produzione, non siamo un’impresa finalizzata al profitto, siamo Chiesa. Siamo una comunità di persone che vive nella fede. Il nostro compito non è creare un prodotto o avere successo nelle vendite. Il nostro compito è vivere esemplarmente la fede, annunciarla; e mantenere in un profondo rapporto con Cristo e così con Dio stesso non un gruppo d’interesse, ma una comunità di uomini liberi che gratuitamente dà, e che attraversa nazioni e culture, il tempo e lo spazio..”
Da Luce del mondo, Benedetto XVI
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