N° 10 - Dicembre 2010
I nostri poeti
  Famiglia
di Anna Maria De Ghisi - Fra incantevoli silenzi. Ed. Giacchè


 

 

Aridità d’animo

Imperante egoismo

Unione irresponsabile.

Famiglia, ti cerco,

dove sei ?

Penso alla mamma dei primordi

Quando fuggente terre morse dal gelo

giunse al limitare d’una caverna.

Per quella madre esausta,

coperta di pelli,

l’uomo fermò il suo smarrito andare

e il primo fuoco accese.

Alla fiamma

S’illuminò il paterno abbraccio

Teso a proteggere il futuro

Dal vagito umano.

Brillò una lacrima

E nacque dalla carne

La voce dello Spirito

Che legò

Il primo inscindibile nucleo

D’una civiltà nata dall’amore.

Continuò il mare

A cantare lungo le rive,

la terra a donare frutti,

le stelle a disegnare i cieli,

ove anche la Cometa apparve

a indicare la Famiglia Santa

che rivelò al mondo

la Luce, l’Armonia, l’Amore.

 

 

 

 

 

  I COCOLOCON
di Mario Orlandi


 

 

 

Ass’tà ‘nti scalin d’l sagrà

o ‘nt’l port’ghè d’ Romè

a fev’n ‘l bordedo

d’ ‘na pignata d’ fajoli

su n t’la carboneda,

‘ncendià al massimo:

a preparev’n i cocolocon

sofiand con ‘na cana n’ t’l bich’ero

pin d’acqa e grosta d’ savon.

La pù svelta a com’nzar

der sempre la Pina d’la Rachè:

bola colorà, grosa, l’gera

la s’alzev’n vers ‘l celo

e noialtri, pù lenti, sub’to a scioffiare

p’r farla ‘ndar semp’r pù su,

p’r farla spostar fin da Livié,

o pigh’arla con la nostra cana

e farla anc pù grosa e bela,

con n’ spruz che bruscev i och’i

quand la schiopev’n.

‘L giogo,

‘n t’la bela giornata d’ solo,

i f’nive quande a tuti s’brusjev i och’i

o, ‘n t’la foga,

qualcun gh’av bù l’acqua ‘nsavonà.

 

 

                                                                                 Mario Orlandi

 

COCOLOCON (Le bolle di sapone) – Seduti sugli scalini del sagrato o sul portico di Romeo (Montefiori) facevamo il rumore di una pentola di fagioli sulla carbonella accesa, incendiata al massimo: preparavamo le bolle di sapone soffiando con una canna nel bicchiere pieno d’acqua e di croste di sapone. La più svelta a cominciare era sempre la Pina (Franciosi) di Rachele: bolle colorate, grosse, leggere s’alzavano verso il cielo e noi, più lenti, subito a soffiare per farle salire ancora più su, per farle spostare fino da Oliviero (Lorenzini, il sarto del paese, al centro della piazza), per prenderle con la nostra canna e farle ancora più grandi e belle, con uno spruzzo che bruciava gli occhi quando scoppiavano. Il gioco, nella bella giornata di sole, finiva quando a tutti bruciavano gli occhi o, nella foga, qualcuno aveva bevuto l’acqua saponata.

N.B.) Il nome cocolocon è onomatopeico, cioè ripete il suono di ribollire che producevamo noi bambini nel soffiare con una canna nel bicchiere pieno d’acqua e di scaglie di sapone per ottenere l’amalgama giusta per realizzare le bolle colorate: non era disponibile, almeno da noi, la soluzione già pronta per l’uso.

 

 

 

 

  I MIEI 80 ANNI
di Marisa Lanzuolo


 


Ecco il giorno tanto atteso

come se in quel tempo lontano

fosse nata una stella

per me, poverella.

Pensieri contrastanti fra loro

di cocenti amarezze

ma anche di dolcezze.

Oh! Incanto la piccola bimba

che è in me:

è ancora leggiadra

e ama cantare, amare e sognare

fra le amiche stelle.

E’ la vita eterna che in sé racchiude

sì eccellenti doni, o mio Signore?

Coglierò ancora per Te i fiori?

In questo giorno, un piccolo favore

dal Tuo regno Santo:

AMORE.

                                           

 

 

 

  STRANO SOGNO
di M. Giovanna Perroni Lorenzini


 


Nel prato,

al posto della fonte,

c’è una Sfinge,

bifronte,

con su scritto:

“E’ forse Sogno maschera di Vita?

Od è Vita una maschera di Sogno?;

ed io, di fronte a quel mistero,

in pianto.

E, intorno, tante lacrime

di gigli.

                      


 

  IL MONUMENTO
di Ugo Ventura


 
 

 


Un cagnolino guardava il monumento

ed in cuor suo pensava chissà che,

poi all’improvviso davanti a quel cemento

veniva tempestato dai…perché?

 

“Ma come fai a star fermo tutto il giorno?”,

domandava alla statua ivi eretta.

“Forse tu pensi al giorno del ritorno…

Tu sei un illuso, scendi, dammi retta!”.

 

“Io sono qui da sempre immortalato,

per volontà del popol che ho redento,

perfin la piazza mi hanno intitolato,

il segno della gloria or rappresento”.

 

“Povero merlo, ti han detto baggianate,

con le moine, le false ipocrisie,

or le tue idee sono state accantonate

e hanno spolverato antiche profezie”.

 

“Forse hai ragione, o cagnolin peloso,

e ti son grato del tuo parlar cortese,

ascolto tutti ma di narrar non oso

perché ho pagato troppo a più riprese”.

 

“Sono una Bestia, non posso darti torto,

perciò ti lascio e torno a camminare,

al posto tuo non resto neanche morto,

verrò a trovarti almeno per pisciare”.

                                                      

 

 

 

  Natale 2010
di Angela Albertazzi


 
 

 


Caro Bambin Gesù,

dall’universo tutto terso

ogni anno scendi giù.

Tra la paglia sempre ti mettiamo;

con le braccine aperte sempre ti vediamo.

Le tieni aperte per il mondo intero:

un abbraccio alla vita e alla morte,

il più grande mistero.

Tu, umile, mite, ma potente:

a te si prostrano il povero e il possidente;

ti chiedono tante cose,

ma spesso non fanno niente,

come fanno l’egoista e il prepotente.

Sparse per il mondo

 tante pozze di sangue d’ogni razza e colore:

piccoli e grandi muoiono trucidati

da uomini senza cuore.

E malattie, e fame, e stenti,

tanti atroci dolori per colpa di certi potenti.

Noi ci smarriamo in questo mondo

divenuto una Torre di Babele:

un triste girotondo dove

non ci riconosciamo più come “frateli e sorelle(1)”.

Caro Bambin Gesù,

anche certi preti -lo vedi anche tu-

che dal pulpito predicano l’onore,

dicendone di ogni colore,

danno un esempio rabbrividente al mondo e a te, Signore.

Su bambini e bambine scandali di pedofilia:

la cosa più orrenda che ci sia.

Sono malati, forse non lo sanno

e quella parte della Chiesa

 che non li protegge da loro stessi,

fa di se stessa, di loro e dei bambini un danno.

Vedi, Bambin Gesù, quante discriminazioni;

poi, per peccati forse meno gravi, scomuniche a iosa,

ma tu, da grande, hai predicato un’altra cosa:

i  peccati contro i piccoli sian pieni di maledizioni;

però in molti han tradito la Santa Sposa.

Caro Bambin Gesù,

tra le tue braccine, sempre più,

mettiamo il disappunto del nostro cuore

e la nostra povera vita,

supplicandoti di accoglierci con la tua bontà infinita.

E che dal tuo santo dolore

e dal nostro orrore

rinasca una serena vita.

 

        

 

<-Indietro
 I nostri poeti
 Storie dei lettori
 Spiritualità
 I nostri ragazzi
 La redazione
 Galleria Foto
 E Mail
Lunae Photo
Archivio
2022
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2021
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Settembre-Ottobre
n°6 Giugno/Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2020
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°6 Settembre-Ottobre
n°5 Giugno
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2019
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2018
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2017
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2016
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2015
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2014
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2013
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2012
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2011
n°11 Dicembre
n°10 Numero speciale
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2010
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2009
n°11 Edizione speciale
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
 
     
 Copyright 2009 © - Il Sentiero. Bollettino Interparrocchiale di Ortonovo (SP) Crediti