1° novembre: Solennità di Tutti i Santi (Mt. 5,1-2).
Il Vangelo odierno spezza il senso comune del rapporto col mondo e scandisce con chiarezza quale deve essere lo spirito del cristiano e quale il vero comportamento dell’uomo di fede.
Gesù salì sul monte e si mise a sedere e parlò ai suoi discepoli dicendo: “Beati i poveri in spirito perché di essi è il Regno dei Cieli…”. Con le Beatitudini Gesù ha fatto noi beati, poiché Dio ci fa dono della Sua Santità ed essa è da condividere con gli altri uomini per la realizzazione di una comunità di santi che ci fa familiari di Dio ed eredi del Suo regno. Oggi siamo particolarmente beati perché ci è dato in un solo giorno di celebrare e cantare la gioia che Dio manifesta nei suoi Santi. Beati noi che possiamo guardare alle nostre famiglie, ai nostri vicini e scoprire che ci sono uomini e donne che vivono i Vangeli nella quotidianità e ci rendono orgogliosi di appartenere alla Chiesa.
Domenica, 7 novembre (Lc. 20,38-73).
L’interrogativo sulla vita ultraterrena ha sempre inquietato lo spirito umano ed anche ai tempi di Gesù il problema veniva particolarmente avvertito come si evince dal racconto evangelico odierno..
Un giorno alcuni Sadducei si avvicinarono a Gesù ponendogli un quesito su di chi sarebbe stata moglie una vedova che, nel corso della vita, aveva sposato per sette volte i fratelli del primo marito morto, dopo la morte e la resurrezione.
La risposta di Gesù dissipa ogni dubbio, dopo la morte non c’è più continuazione di rapporti terreni, avviene una trasfigurazione dove si diventa uguali agli angeli, poiché si è figli della resurrezione e figli di Dio.
Domenica, 14 novembre (Lc. 21,5-19).
Davanti al caos e alla contraddizione degli uomini il Signore ci rassicura. Non sono questi i segni della fine come insiste qualche predicatore.
Già il Signore ha dovuto confrontarsi con questa follia e sorridendo ci dice di cambiare il nostro sguardo, di vedere le cose positive, di gustare il bene e il bello che ha creato intorno a noi.
Non dobbiamo scoraggiarci, la nostra fatica può essere l’occasione di crescere nella fede, non mettiamoci sulla difensiva e con la logica di questo mondo, ma affidiamoci allo Spirito.
Domenica, 21 novembre (Lc. 23,35-43).
La chiave di lettura del Vangelo di oggi è tutta in quell’inquietante richiesta della folla a Gesù: “Se Tu sei il re dei Giudei, salva te stesso!”.
No, il nostro Dio non salva se stesso, salva noi. Dio si autorealizza donandosi e aprendosi a noi.
Domenica, 28 novembre: 1^ domenica di Avvento (Mt. 24,37-44).
Il brano evangelico di oggi è faticoso perché ci invita a vegliare, a essere sempre pronti alla venuta del Signore, perché nessuno conosce il giorno e l’ora della Sua Venuta.
Bisogna essere vigili come il padrone di casa che, non sapendo quando arriverà il ladro, sta desto per evitare che gli venga svaligiata la casa.
Ancor più dobbiamo essere vigili noi perché nessuno sa quando il Figlio dell’uomo giungerà.
I tempi forti come l’Avvento possono essere per noi l’occasione per intensificare la preghiera e per non essere travolti dal diluvio di parole ed eventi che ognuno di noi vive.