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La Spezia,10 agosto 2010
Carissimo Padre Carlos
Con la chiusura del triduo di San Lorenzo nel quale hai dato modo di
presentare i movimenti che nell’ordine sono stati il movimento dei Focolari,
Comunione e liberazione e I Catecumeni. Desidero esprimerti il mio personale
ringraziamento e riconoscenza per questo evento da te voluto ma decisamente
nuovo, illuminato e ispirato dallo Spirito Santo.
L’unico evento che ricordo è avvenuto a Roma il 30 maggio 1998 - vigilia di
Pentecoste – quando il Papa Giovanni Paolo II per la prima volta ha convocato i
Movimenti ecclesiali e le nuove Comunità, in piazza San Pietro. E' stato un
avvenimento definito da molti "storico".
Anche se il camminino di queste diverse realtà ecclesiali è ancora lungo,
perché possano sentirsi una cosa sola in cristo Gesù, il cammino è iniziato e lo
Spirito Santo lo porterà avanti secondo il Suo disegno.
Abbiamo dato tutti la nostra testimonianza con modalità e forme diverse ma
in tutti è stato chiaro volersi identificare in Cristo Gesù e nella Sua presenza nella
chiesa.
Ti allego alcune note sugli eventi di cui ti ho fatto cenno.
Un carissimo GRAZIE e a presto
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Il 30 maggio 1998 - vigilia di Pentecoste - il Papa Giovanni Paolo II per la prima
volta convoca i Movimenti ecclesiali e le nuove Comunità, in piazza San Pietro.
E' un avvenimento definito da molti "storico".
L'afflusso supera le aspettative: oltre 280.000 persone di più di 50 movimenti e
nuove comunità da tutto il mondo. Molti i giovani.
Di grande rilievo l’intervento dell'allora Card. J. Ratzinger, che aveva
presentato un importante studio teologico sui Movimenti nella Chiesa: "La
collocazione teologica dei Movimenti ecclesiali e nuove comunità". Vi aveva
riconosciuto l’azione dello Spirito Santo che incessantemente suscita la novità del
cristianesimo, ed aveva evidenziato il loro particolare legame con il ministero
universale del Papa, essendo i movimenti e nuove comunità chiamati "a portare il
Vangelo sino ai confini della terra".
Tra i Fondatori e i responsabili presenti, Chiara Lubich, Kiko Arguello, Jean
Vanier e Mons. Luigi Giussani, sono stati invitati ad intervenire per presentare i
loro carismi.
"Il Santo Padre Giovanni Paolo II nel suo discorso ha indicato che il posto
delle nuove realtà ecclesiali è nella chiesa" definendo i Movimenti e Comunità
come 'significative espressioni del suo aspetto carismatico, anche se non le uniche'.
Ha menzionato inoltre le nuove consacrazioni a Dio presenti nei Movimenti,
vocazioni che, prima, non erano venute in evidenza. E non solo: quante altre
vocazioni, per così dire tradizionali, fioriscono ancora dai Movimenti!
Il Papa ha iniziato la giornata con la preghiera allo Spirito Santo:
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"Oggi, da questo cenacolo di
piazza SanPietro, s'innalza una
grande preghiera:
Vieni Spirito Santo, vieni e rinnova la
faccia della terra. Vieni con i tuoi sette
doni! Vieni Spirito di vita, Spirito di
verità, Spirito di comunione e di amore!
La Chiesa e il mondo hanno bisogno di
Te. Vieni Spirito Santo e rendi sempre
più fecondi i carismi che hai elargito".
Chiara disse: "Dopo questa invocazione noi non eravamo più quelli di prima: ogni
indifferenza reciproca era sparita, ogni prevenzione svanita, ogni resistenza sciolta.
Era nato fra noi tutti l'amore, l'abbraccio reciproco in Gesù".
Le testimonianze di Chiara Lubich, e Jesús Carrascosa
E’ attraverso lo Spirito Santo che la storia degli uomini viene plasmata, ed è esso
ad alimentare l’eroismo fino al sacrificio dei cristiani e il programma di vita della
Chiesa.
Monsignor Luigi Giussani nel 1998. scrisse
“Gli uomini del nostro tempo aspettano di incontrare persone per le quali Cristo è
un fatto presente che le cambia, così che tutta la realtà nemica si scopre amica, ed
ogni circostanza è buona ….”
“Come duemila anni fa, anche oggi, lo Spirito del Signore si comunica nel mondo
attraverso persone, le sceglie e le afferra per dilatare la presenza di Cristo nel
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tempo e nello spazio. Sono persone la cui testimonianza risulta più pervasiva, più
pedagogica, più convincente, così l’attuarsi del battesimo si incarna nel
temperamento e nella storia di chi è raggiunto dallo Spirito Santo”, Secondo
Carrascosa “queste poche righe affermano la certezza di essere stati afferrati
personalmente e singolarmente da Cristo e di essere convocati in una compagine
unitaria, in una compagnia costituita dallo Spirito e portatrice di salvezza per
l’umanità intera”.
Intervento di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari.
La Lubich ha spiegato che “quando Dio prende in mano una creatura, per far
sorgere nella Chiesa qualche sua opera, la persona non sa quello che dovrà fare. E'
uno strumento. E questo, penso, può essere il caso mio”.
Fin dall’inizio e durante i 60 anni del Movimento dei Focolari, ha raccontato la
Lubich “non avevo un programma, non sapevo nulla. L'idea dell'Opera era in Dio,
il progetto in Cielo”.
La Lubich ha quindi raccontato di essere stata a volte tormentata da una domanda
durante la Seconda Guerra Mondiale: "Ma ci sarà un ideale che non muore, che
nessuna bomba può far crollare, a cui dare tutte noi stesse?", affermando di aver
trovato in seguito una risposta: "Sì, Dio”.
Da allora il Movimento dei Focolari si sviluppò “sotto l’impulso dello Spirito
Santo”, ha sostenuto la Lubich, e secondo “un preciso disegno di Dio da noi
sempre ignorato, ma che si svela di tempo in tempo”.
“Ma chi ha provocato l'espansione mondiale del Movimento?”, ha chiesto infine la
fondatrice dei Focolari. “Cristo presente nei suoi membri, per l'unità fra loro e per
l’Eucaristia. E con Lui, Maria, considerata da sempre madre, maestra, modello,
condottiera nostra”.
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Piazza San Pietro, 30 maggio 1998 - Vigilia di Pentecoste
Intervento di Chiara Lubich all'incontro del Santo Padre Giovanni Paolo II
con i Movimenti ecclesiali
Intervento di Chiara Lubich
Dovrei esporle, Beatissimo Padre, una mia testimonianza sul Movimento dei
Focolari o Opera di Maria.
Ma giacché lei conosce molto bene, da decenni, questa realtà ecclesiale, permetta
che la consideri dal suo cuore, che la veda con i suoi occhi.
Lei ha individuato nell'amore la "scintilla ispiratrice" di tutto quello che si fa
sotto il nome del Focolare. Ed è proprio così, Santo Padre. E' quella la forza del
nostro Movimento. Essere amore e diffonderlo è lo scopo generale dell'Opera di
Maria. Un'invasione d'amore, infatti, essa è chiamata a portare nel mondo.
Anzi lei, Santità, ha affermato di individuare qui, ricordando altri Movimenti
spirituali della storia, un "radicalismo dell'amore".
E come non può essere così se lo sguardo di tutti coloro che fanno parte del
Movimento è sempre puntato, come a modello, su Gesù crocifisso nel suo grido
d'abbandono? L'amore più radicale è proprio lì, dove è il culmine del suo patire.
E' in Lui - che abbandonato dal Padre si riabbandona al Padre, che sentendosi
disunito dal Padre con Lui si riunisce - il nostro segreto per ricomporre in unità
ogni divisione, ogni separazione, dovunque.
In un'altra circostanza mi sono permessa di chiederle, Santo Padre, come vede il
nostro Movimento, quale la sua finalità. E lei mi ha risposto senza esitazione
(sottolineando il nostro scopo specifico "ut omnes unum sint"): "Ecumenico",
dando a questo aggettivo il senso più vasto.
Ed è così. Per poter raggiungere il nostro scopo: "Che tutti siano uno", tipici per
noi sono i 4 dialoghi: quello all'interno della nostra Chiesa fra singoli, fra gruppi,
Movimenti, ecc., dialogo questo che rafforza pure l'unità dei fedeli con i Pastori e
fra di loro.
Poi il dialogo con cristiani non cattolici, che vuol concorrere alla piena
comunione fra le varie Chiese.
Il dialogo interreligioso, che intreccia rapporti con i fedeli delle varie religioni.
E, infine, quello con uomini senza un preciso riferimento religioso, ma di buona
volontà.
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Nessuno poi, Santo Padre, potrà toglierci dal cuore la sua visione del nostro
Movimento espressaci in quella memorabile visita al nostro Centro di Rocca di
Papa dell'agosto 1984.
Dopo che i membri del Consiglio dell'Opera avevano presentato il loro servizio
specifico alle sue 17 diramazioni, che raccolgono ogni specie di vocazione laica e
religiosa; dopo aver descritto i vari aspetti di quest'Opera (spirituale, apostolico,
culturale e altri) ed aver parlato delle quattro segreterie per i dialoghi, lei ha
affermato che in questo Movimento scorgeva la fisionomia della Chiesa postconciliare:
"Voi - ha detto - intendete seguire autenticamente quella visione della
Chiesa, quella autodefinizione che la Chiesa ha dato di se stessa nel Concilio
Vaticano II".
E la nostra gioia è stata immensa.
Più volte ancora, venendo a conoscenza della consistenza e della diffusione
mondiale di questo Movimento, lei ha esclamato: "Siete un popolo!"
Sì, Santo Padre, siamo un popolo, un piccolo popolo, parte del grande popolo di
Dio.
E quando, specie i nostri giovani, hanno comunicato a lei il loro desiderio di
concorrere a far dell'umanità una sola famiglia, anzi di sognare e lavorare per un
mondo unito, lei li ha sempre compresi e sostenuti in questo ideale, che a molti
sembrava utopico.
Più volte, ancora, ci ha parlato di Maria.
Una, indimenticabile, è stata quando volle spiegare a me il "principio mariano"
della Chiesa, in rapporto a quello petrino. "Principio mariano" di cui anche il
nostro Movimento poteva essere un'espressione. Lei certamente non sapeva, quel
giorno, che nei nostri Statuti è scritto che l'Opera di Maria "desidera essere una
presenza di Maria sulla terra e quasi una sua continuazione."
Grazie, Santo Padre, di tutte le conferme che ci ha dato nel tempo.
E, per concludere, una promessa.
Sappiamo che la Chiesa desidera la comunione piena fra i Movimenti, la loro unità
che, del resto, è già iniziata.
Ma noi vogliamo assicurarle, Santità, che, essendo il nostro specifico carisma
l'unità, ci impegneremo con tutte le nostre forze a contribuire a realizzarla
pienamente.
Che Maria, da lei tanto amata, la ricompensi adeguatamente di tutto quello che
ha fatto per i Movimenti: è uno dei capolavori del suo Pontificato.
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STOCCARDA,
domenica 9 maggio 2004
Intervento di Chiara Lubich
Nonostante le guerre e il terrorismo, l’unità “è un segno dei tempi”, ha affermato
Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, durante l’inaugurazione del
primo congresso di movimenti cristiani della storia.
In questo contesto, i discepoli di Cristo sono chiamati a dare insieme una
“testimonianza cristiana al mondo”, ha affermato all’apertura dell’incontro
“Insieme per condividere le ricchezze spirituali”, che ha riunito tra il 6 e il 7
maggio nella città tedesca di Stoccarda duemila responsabili di movimenti e
comunità cristiani.
Il congresso è servito per preparare la Giornata “Insieme per l’Europa”, che sabato
8 maggio ha riunito a Stoccarda diecimila persone, in rappresentanza di almeno
175 movimenti, comunità e gruppi cristiani – cattolici, ortodossi, evangelici e
anglicani.
All’appuntamento di sabato hanno partecipato anche 25 vescovi cattolici, 14
vescovi evangelici, 8 ortodossi, 2 anglicani e 30 parlamentari di 10 Paesi europei.
Altre centomila persone si sono collegate via satellite da almeno 151 città europee.
“Anche se nel nostro pianeta continuano ad esistere la guerra, la violenza, le
tensioni e il terrorismo, non possiamo non affermare che si va verso l’unità. E’ un
segno dei tempi”, ha affermato Chiara Lubich nel suo intervento.
“Nel mondo spirituale e religioso ciò è manifestato dallo slancio delle Chiese verso
la piena e visibile unità, dopo secoli di indifferenza e di lotte”, ha aggiunto.
Nel mondo politico, lo manifestano i movimenti di integrazione in Europa, Africa
e America Latina, così come vanno sottolineati i tentativi di configurazione di una
comunità di Nazioni intorno all’ONU.
Accade lo stesso tra i movimenti”, ha sottolineato Chiara Lubich. “Anche questi
sono chiamati alla comunione”, ha affermato ricordando l’incontro convocato da
Giovanni Paolo II in occasione della Pentecoste del 1998, che ha portato ad una più
intensa collaborazione e apertura tra loro.
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Chiara Lubich ha spiegato che questo slancio verso l’unità sperimentato da ogni
essere umano trova pieno senso quando si basa sull’amore per Cristo.
“Sono sicura del fatto che, se Cristo è tra noi perché ci amiamo, la nostra
testimonianza cristiana comune al mondo, e soprattutto all’Europa, risplenderà con
una bellezza particolare, con un grande fascino, con una nuova forza e potenza”, ha
affermato.
“In questo modo, si collaborerà anche per formare un mondo civile migliore: una
città terrena che sia in una maggior armonia con la città celeste”, ha concluso la
fondatrice dei Focolarini.
Il Presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, ha spiegato nel
suo intervento che i Cristiani “non sono condannati alla rassegnazione nei
confronti del male, della violenza, della guerra: non devono limitarsi a lamentarsi
per i conflitti e a lanciare appelli”.
“Possono costruire la pace della carità, che tutto comprende, che tutto perdona e
tutto spera. Bisogna essere più coraggiosi nella carità, sapendo che ciò che si vive
in carità non viene mai perduto”, ha affermato, lanciando in particolare un appello
all’autentica solidarietà con l’Africa.
Il congresso preparatorio della Giornata dell’8 maggio si è concluso venerdì sera
con una preghiera ecumenica alla quale hanno partecipato 53 vescovi di 6 chiese e
comunità cristiane.