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Festa dei nonni
di La redazione
Festa dei nonni
L’idea di un giorno nazionale da dedicare ai nonni è venuta per prima ad una casalinga del West Virginia, Marian Mc. Quade. La signora Marian, mamma di 15 figli e nonna di 40 nipoti, iniziò la campagna nel 1970.
Nel 1978, l’allora presidente americano, Jimmy Carter, proclamò che la festa nazionale dei nonni fosse celebrata ogni anno la prima domenica di settembre dopo il Labor Day. In questo giorno in America le Scuole, la Chiesa e organizzazioni specifiche onorano nonni e anziani con speciali manifestazioni. Alcune famiglie, in questo giorno, si radunano dilettandosi con giochi da tavolo che facilmente favoriscono gli incontri “generazionali” tra giovani e anziani.
Il “non ti scordar di me” è il fiore ufficiale della Festa dei Nonni, che in Italia è stata istituita dal Parlamento nel 2005. Si tratta quindi per noi, a differenza che per gli americani, di una festa “giovane”, ma dal sapore antico, che dovrebbe servire a ricordare il ruolo fondamentale dei nonni nella nostra società.
La festa è un momento di incontro per dire “Grazie!” a chi ci ha cresciuto e ha dedicato tanto tempo ai nipoti, seguendone i passi come Angeli Custodi. Il 2 ottobre, giorno della ricorrenza, è, infatti, dedicato anche agli Angeli Custodi. I nonni sono figure insostituibili nell’infanzia di ogni bambino, che diventato adulto ne ricorderà per sempre le coccole, le storie raccontate prima di andare a dormire, i giochi e i tanti momenti spensierati.
Filastrocca della nonna tiene i piedi sotto la gonna, sta in poltrona tutto il giorno, non va in giro, non va intorno. Se c'è il sole, oppure piove, lei sta in casa e non si muove. Io che invece vado a scuola non vorrei lasciarla sola con il gatto e lo scaldino senza neanche un nipotino, ma la saluto dalla finestra perché mi aspetta la maestra.
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La nonna Giovanni Pascoli - Tratta dai Canti di Castelvecchio
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Tra tutti quei riccioli al vento, tra tutti quei biondi corimbi, sembrava, quel capo d'argento, dicesse col tremito, bimbi, sì... piccoli, sì... E i bimbi cercavano in festa, talora, con grido giulivo, le tremule mani e la testa che avevano solo di vivo quel povero sì. Sì, solo; sì, sempre, dal canto del fuoco, dall'umile trono; sì, per ogni scoppio di pianto, per ogni preghiera: perdono, sì... voglio, sì... sì! Sì, pure al lettino del bimbo malato... La Morte guardava, La Morte presente in un nimbo... La tremula testa dell'ava diceva sì! sì! Sì, sempre; sì, solo; le notti lunghissime, altissime! Nera moveva, ai lamenti interrotti, la Morte da un angolo... C'era quel tremulo sì, quel sì, presso il letto... E sì, prese la nonna, la prese, lasciandole vivere il bimbo. Si tese quel capo in un brivido blando, nell'ultimo sì.
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