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IL MALOCCHIO E LO STREGONE
di Padre Carlo Cencio, Missionario carmelitano
IL MALOCCHIO E LO STREGONE
Nei giorni scorsi René ha fatto la spola, in bici, fra Sambay e Bozoum. L’altro ieri è arrivato a Bozoum con un fascio di piantine e si è presentato alla stazione di polizia. Chi lo ha visto ha pensato che fosse un coltivatore in fase di sperimentazione, invece era il nostro catechista in lotta con lo stregone. E’ salito poi alla missione a raccontarci la questione. Abbiamo parlato a lungo un po’ in francese, finché la storia ci è stata chiara.
Qualche mese fa, un giovanotto era partito dal suo villaggio per cercare fortuna a Bangui. Tutta la famiglia era contraria alla sua partenza, in particolare il fratello dodicenne. Questi lo aveva accompagnato a Bozoum per cercare fino all’ultimo di trattenerlo e impedirgli di prendere la corriera. Purtroppo non c’era riuscito. Però, nel momento in cui l’altro saliva sulla corriera, si era chinato e aveva raccolto la polvere delle sue orme in un pezzo di carta che poi aveva messo in tasca; poi con rabbia aveva salutato ancora una volta il fratello affacciato al finestrino e dopo la sua partenza aveva ripreso la strada del ritorno attraverso i boschi, rimuginando nel suo cervello idee strane.
Arrivato al villaggio, aveva chiamato qualche amico, poi si era inoltrato nel bosco alla ricerca di una pianta velenosa e maledetta. Una volta in possesso della pianta, aveva tratto dalla tasca l’involto contenente la polvere, che aveva poi cosparso sulla pianta e sulle radici, facendovi sopra i suoi scongiuri e invocando i mali più orribili su suo fratello. I compagni più piccoli lo avevano lasciato fare. Anch’essi avevano paura; il dodicenne era per di più un neocristiano, l’avevano battezzato a Natale.
Questa stupidaggine non avrebbe avuto conseguenze se dopo alcuni giorni non fossero arrivate brutte notizie da Bangui. Infatti, la sera stessa del suo arrivo nella capitale il povero giovanotto era caduto in una retata della polizia. Spaesato, senza casa e amici, si era forse unito ingenuamente a qualche gruppo sospetto… ed era finito in prigione.
Questa notizia aveva messo in allarme tutto il villaggio, che si era messo alla ricerca del responsabile. I bambini allora avevano raccontato tutto. Al nostro arrivo sgridammo Robert (così si chiamava il ragazzo), ma spiegammo anche che tra la polvere, l’albero, le maledizioni e il fatto che suo fratello maggiore fosse finito in prigione, non c’era proprio nessun nesso. L’unica colpa di Robert, cristiano, era stata quella di aver maledetto suo fratello.
Ma nel villaggio le acque non si erano calmate. Tutti pensavano che il diavolo si fosse impossessato del villaggio, perseguitando tutti. Il fatto era divenuto così enorme che il capo villaggio aveva chiamato uno stregone da una zona lontana perché venisse a scacciare il likundu (demonio). Lo stregone aveva preso tante piantine quante erano le persone più sospette e le aveva piantate intorno alla bandiera del villaggio. Era rimasto al villaggio parecchi giorni per ripetere gli scongiuri, fino a quando le piantine avevano cominciato a seccare. Alcune avevano messo foglie nuove, altre erano state mangiate dalle capre… Ogni abitante doveva a turno procurargli il cibo e tutti dovevano pagarlo. Anche parecchi cristiani gli avevano dato, chi milleseicento, chi tremila franchi sefa, dalle cinque alle diecimila lire.
Naturalmente lo scontento cresceva di giorno in giorno. Lo stregone faceva fortuna, il capo gli dava corda, e tutti stavano male. Perciò, quel mattino di buon’ora, René era andato a sradicare tutte le piantine intorno alla bandiera. Poi, inforcata la bici, era corso alla stazione di polizia. Una legge centrafricana vieta ogni attività agli stregoni, perciò il catechista, pieno di coraggio (e ce ne voleva), aveva fatto causa sia allo stregone sia al capo villaggio.
I cristiani ora sono finalmente liberi. La paura è passata dalle loro teste a quelle dei responsabili.
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6 SIMBOLI E SEGNI CRISTIANI
di Antonio Ratti
6 SIMBOLI E SEGNI CRISTIANI
IHS
Questo simbolo è definito il monogramma di Gesù. Spesso lo troviamo inciso sulle ostie grandi per la celebrazione eucaristica, meno su quelle piccole per la comunione dei fedeli e ricamato sulla palla ( piccolo copricalice di lino bianco inamidato ) e sul corporale ( tovaglietta inamidata, che viene stesa all’inizio della S.Messa e ripiegata al termine, sulla quale poggiano il calice e la patena con l’ostia da consacrare). Divulgato soprattutto da S. Bernardino da Siena ( 1380 – 1444 ) e dai francescani, rappresenta le prime tre lettere greche del nome di Gesù (IHSYS ). Vi è una seconda interpretazione che fa riferimento alle iniziali di tre parole latine: Iesus Hominum Salvator (Gesù salvatore degli uomini ). In ebraico Gesù (Jehosua ) significa “Dio è salvezza”. Nella Sacra Scrittura e nella predicazione di Paolo e di Pietro si trovano diversi richiami a questo aspetto; ne ricordo due. Il primo, quando l’angelo in sogno si rivolge a Giuseppe così : “Essa ( Maria ) partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli, infatti, salverà il suo popolo dai suoi peccati.” ( Mt 1,21 ) Il secondo, quando gli angeli informano i pastori nella notte santa : “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore.”
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6 SIMBOLI E SEGNI CRISTIANI
di Antonio Ratti
TAU
Tau è l’ultima lettera dell’alfabeto ebraico. Ha un valore simbolico già nel Vecchio Testamento. Lo si trova nel libro di Ezechiele: “Passa in mezzo alla città,….e segna un Tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono.” ( Ez 9,4 ) Con lo stesso significato ne parla il Nuovo Testamento .”Non devastate né la terra, né il mare, né le piante, finchè non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei suoi servi.” ( Ap 7,2-3 ) Per i primi cristiani il Tau è il simbolo dell’ultimo giorno e ha la medesima simbologia della lettera Omega ( ultima lettera dell’alfabeto greco ) : “Io sono Alfa e Omega, il principio e la fine.” ( Ap 21,6 ) La sua forma, che ricorda la croce, dà un ulteriore segno simbolico. Il Tau, difatti, acquista un significato di redenzione, poiché Cristo si è immolato sulla croce per la salvezza del mondo. Il Tau è il segno più caro al Santo di Assisi, perché sente la certezza che nella croce sia la salvezza di ogni uomo. S. Francesco, proprio per la somiglianza con la croce, ha una devozione speciale per questo simbolo. Con tale sigillo egli si firmava quando inviava una lettera.
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6 SIMBOLI E SEGNI CRISTIANI
di Antonio Ratti
INRI
Sono le iniziali dell’iscrizione latina ( Jesus Nazarenus Rex Iudeorum = Gesù, il Nazareno, re dei Giudei ) che Pilato ha ordinato fosse posta in alto sulla croce. Perché tutti comprendessero il significato la frase fu scritta in latino, greco ed ebraico e i caratteri erano sufficientemente grandi da essere leggibili dalle mura di Gerusalemme. Pilato e la folla non capivano le parole più volte ripetute da Gesù : “ Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù.” ( Gv 18, 36 ) Così quella scritta acquista il sapore di uno scherno, una tragica presa in giro. Paolo chiarisce le caratteristiche del regno di cui Gesù è il re : “Il regno di Dio non è questione di cibo o di bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo: chi serve il Cristo in queste cose,è bene accetto a Dio e stimato dagli uomini.”( Rm 14, 17-18 ) Il magistero della Chiesa si impegna perché tutti gli uomini possano accogliere il regno di Dio, il quale si propone, ma non s’impone: sta a ciascuno accettarlo o meno.
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Convegno vicariale su :” La sfida educativa “
di Vittoria
Convegno vicariale su :” La sfida educativa “
Il 4 maggio alle ore 18,30 nel salone dell’oratorio della parrocchia del Preziosissimo Sangue, si è riunito il Consiglio Vicariale di Luni.
Erano presenti don Ludovico e padre Carlos. Ha presieduto il Vicario Foraneo, don Andrea. Il Consiglio è stato esteso ai rappresentanti di tutte le parrocchie della Vicaria che hanno partecipato alla “due giorni” (23-24 aprile) sulla “Sfida educativa” che si è svolta a La Spezia. All’ordine del giorno: “Pareri e impressioni” sul lavoro svolto dai gruppi durante i lavori.
Gli interventi dei convenuti hanno offerto una panoramica completa ed esauriente di ciò che è stato dibattuto alla “due giorni”. Molti sono stati i giudizi positivi, specialmente sulla possibilità che è stata offerta ai delegati di rapportarsi con altri rappresentanti appartenenti a tutta la Diocesi, per scambiarsi pareri e modalità d’intervento, al fine di operare bene in questa “Sfida educativa”, che proietta veramente la Chiesa nel Terzo Millennio, prendendo a cuore i problemi e le difficoltà della società attuale e futura, riferendosi soprattutto ai giovani, che si allontanano sempre di più dalle parrocchie e dai sacramenti.
Il Vescovo, con le sue parole, è stato Guida e Pastore, sia nella prolusione, con la quale ha introdotto i lavori, sia nell’omelia, in cui ha sottolineato la necessità di considerare maggiormente l’individuo come persona, la coppia, la famiglia.
Nel gruppo che ha esaminato l’importanza dei mass – media nella vita odierna, molti consensi ha ottenuto l’iniziativa di pubblicare, a scadenza fissa “Il Sentiero”, il bollettino interparrocchiale del nostro territorio.
E’ altresì indispensabile ed urgente riscoprire di essere cristiani: riscoprire, quindi, l’importanza del Battesimo ricevuto.
A questo primo incontro Vicariale altri ne seguiranno, per mettere a punto proposte operative a favore delle parrocchie, tenendo presenti le indicazioni del Vescovo. E’ stato deciso che il prossimo incontro si terrà nel mese di giugno.
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L’AMORE AL PAPA E’ L’AMORE A CRISTO
di Padre Paolo Galbiati
L’AMORE AL PAPA E’ L’AMORE A CRISTO
Alle anime di buona volontà
Cari lettori de “Il Sentiero”,
nella preghiera di queste ultime settimane è maturata un’ispirazione che voglio condividere con voi, perché so che anche il vostro cuore sensibile potrà rispondere all’invito che il Signore ha fatto a me.
Stiamo vivendo sulla nostra pelle - perché chi si sente vero figlio della Chiesa soffre quando anche una solo delle sue membra soffre - l’oltraggio e il disprezzo che diabolicamente vengono gettati sull’amato Santo Padre Benedetto XVI.
Il Signore ci aveva annunciato che avremmo subito prove, oltraggi e persecuzioni. Nello stesso tempo aveva detto che le porte degli inferi non avrebbero prevalso sulla Chiesa da Lui fondata. Il Signore è dunque sempre con noi e mai ci abbandona.
Ho pensato di creare una “rete”, una vera catena di amici che con la loro preghiera e l’offerta delle azioni delle proprie giornate sostengano il Papa, chiedano per il “dolce Cristo in terra” luce e forza incrollabili, anche in mezzo ai pericoli, con il potente mezzo della preghiera e dell’intercessione.
Il Signore e la Vergine Maria sostengono il Papa e sempre lo faranno, ma se la preghiera e l’intercessione per lui si faranno più insistenti e costanti, siamo sicuri che nuove forze ed energie riempiranno lui, e quindi tutta la Chiesa, perché prosegua più vigorosa il suo cammino.
Ecco cosa vi propongo per ogni giorno:
- offrire qualche momento di preghiera personale per il Santo Padre (Santa Messa o Rosario o preghiera silenziosa e adorante davanti all’Eucaristia…)
- offrire qualche piccolo sacrificio perché la preghiera sia più feconda (affidare una sofferenza, perdonare chi ci offende, rinunciare a qualcosa tipo un caffé o un dolce)
- offrire qualche azione (il proprio lavoro, preparare la tavola, lavare i piatti…).
Da parte mia - se aderirete a questa piccola iniziativa - scriverò il vostro nome su un foglietto che terrò vicino al Cuore (il Cuore di un Sacerdote è quello di Gesù) durante la celebrazione della Santa Messa quotidiana per presentarvi tutti al Signore: Egli darà maggior forza anche a voi, ricompensandovi per il vostro sostegno al Papa.
E’ un piccolo contributo, che se si allargherà coinvolgerà tante anime generose, con un cuore grande come il vostro. Dall’amore al Papa, alla sua persona e al suo magistero riceveremo grazie infinite: l’amore al Papa è l’amore a Cristo, perché è Lui che ha scelto Pietro, è Lui che ha voluto Benedetto XVI.
Quando poi saremo tanti…andremo in udienza da lui!!!, per ricevere la Benedizione del Signore dalle sue mani e per dirgli tutto il nostro affetto.
Ci state? Ovviamente questa piccola ma grande vocazione che il Signore vi manda ora attraverso la mia povera persona potrà essere fatta da voi anche ad altre anime. Egli vuole arrivare a loro attraverso di voi: proponetela senza esitare.
Datemi presto la vostra risposta! Grazie!
Padre Paolo Galbiati - Monastero Santa Croce - Bocca di Magra
(tel. 0187 60911 fax 0187 6091333 – e-mail: info@monasterosantacroce.it)
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Mese Mariano 2010
di Walter
Quando padre Carlos, rettore del Santuario del Mirteto, ha presentato il programma del mese mariano, ho pensato (e anche altri me l'hanno confermato) che, forse, erano fin troppe quelle iniziative. Tutto, invece si è svolto nel migliore dei modi, nonostante il maltempo dei primi 15 giorni.
Sabato, 1° maggio : E’ prevista la salita al Santuario partendo dalla chiesa di San Giuseppe a Casano. Ci troviamo alle ore 9 presso la chiesa: ci sono persone delle parrocchie di Ortonovo alto, Annunziata, Casano e Luni Mare; aspettiamo l’arrivo di don Gilberto, parroco di Pian di Follo e Piana Battola, che ha organizzato una giornata di ritiro per i suoi ragazzi della Prima Comunione con i loro genitori. Poi si parte in processione, recitando il Santo Rosario, per raggiungere il Santuario. Durante la giornata ci sono momenti di ritiro per i ragazzi, la Santa Messa (alle ore 11), pranzo al sacco, passeggiate nei dintorni e, la sera, il Santo Rosario.
Domenica, 2 maggio: Stasera una novità del mese mariano di quest’anno: la Messa festiva (solitamente alle ore 17) viene spostata per tutto il mese alle ore 21, preceduta dal Rosario. Stasera, durante la celebrazione, ricordiamo la figura di padre Oriano, tornato alla Casa del Padre proprio un anno fa. Padre Carlos all’omelia lo ricorda con belle e commoventi parole. Non c’è molta gente: la bruttissima serata non ha certo invogliato a partecipare.
Giovedì, 6 maggio: Conferenza su: “Sofferenza e malattia viste dalla fede”. Relatore dott. Cecchinelli. Clima invernale ma buona la partecipazione. Giuseppe, il relatore, in questi casi non ci delude mai. Con i suoi modi pacati e sobri entra nel tema e sembra che viva egli stesso le sofferenze dei malati. E’ medico e presidente dei Medici Cattolici della Provincia: chi meglio di lui ci può introdurre in questa riflessione? E così è, infatti: molto bravo e, grazie, Giuseppe.
Lunedì, 10 maggio: Festa della Fraternità Missionaria di Maria. Oggi ricorre il 25° anniversario del riconoscimento di questa Congregazione ed è il quinto anno che alcuni di loro sono al Santuario del Mirteto e curano le parrocchie di Ortonovo alto, Annunziata e Casano (S. Martino e S. Giuseppe). Per questo importante Giubileo tutti i confratelli di diverse località italiane, si sono ritrovati qui, tutti assieme, per celebrare solennemente, con la Santa Messa alle ore 18, questa ricorrenza. Al termine, il diacono Agostino ha detto (col suo impeto) alcune parole per ringraziare il buon Dio e la Madonna per la predilezione nei nostri confronti, avendoci mandato questi bravi missionari. Poi, tutti nel salone “Don Pesce”, dove tutti insieme, sacerdoti e i tanti convenuti abbiamo potuto gustare le tante varietà di torte dolci e salate preparate dalle donne di Ortonovo e anche di Casano e Annunziata.
Giovedì, 13 maggio: 2° giovedì del mese e perciò c’è l’Adorazione mensile interparrocchiale per le Vocazioni, durante la quale il Teologo apologeta, don Piero Cantoni, ci parla de “I temi non negoziabili…tutela della vita”. Tanti i partecipanti e molto bravo il Relatore, che ho avuto modo di ascoltare già diverse volte.
Venerdì, 14 maggio: Conferenza sul tema: “Questioni etiche di fine vita”; relatore mons. Enrico Nuti, rettore del seminario vescovile. Questa conferenza era in programma per il giorno 27, ma, per impegni inderogabili del Relatore, è stata anticipata a stasera. Tra le relazioni finora ascoltate mi è sembrata la più precisa ed esaustiva. In un tempo relativamente breve don Enrico ha saputo fare una completa panoramica sui tanti punti riguardanti questo tema molto complesso.
Domenica, 16 maggio: Oggi è la festa di San Luigi Orione, Apostolo della Carità. Stasera il Santo Rosario, anziché nel Santuario, viene recitato ai piedi della bella statua (dello scultore ortonovese Tullio Andreani) di don Orione che, per l’occasione, alcune donne hanno addobbato di tanti fiori. Poi, in processione, siamo saliti al Santuario dove è stata celebrata la Santa Messa.
Venerdì, 21 maggio: Conferenza sul tema: “La comunità cristiana spazio per l’educazione”; relatore il prof. Carlo Lupi, docente universitario. Per motivi di salute sono mancato per una settimana e quindi non ho potuto partecipare a questo incontro. Padre Carlos mi ha riferito che il professore è stato veramente bravo. Per pura fatalità è stato l’ultimo dei Relatori; ed è stato bene perché nella sua relazione ha toccato seppur brevemente, tutti i temi già trattati dagli altri Relatori.
Domenica, 23 maggio: In mattinata è giunta al Santuario la Corale della parrocchia dell’Immacolata di Pegli (Ge). Hanno animato la celebrazione della Santa Messa delle ore 11 nella chiesa parrocchiale e, nel pomeriggio al Santuario, durante il Rosario, si sono ancora esibiti, questa volta alternandosi con la nostra Corale. E’ stato come un gemellaggio tra le due Corali: l’occasione è nata da un incontro tra i rappresentanti dell’ANSPI delle due località in occasione di un convegno regionale. La nostra Corale ricambierà la visita il giorno 6 giugno, poiché quel giorno a Pegli si celebra la festa patronale.
Martedì, 25 maggio: Stasera, alle 20.30, appuntamento all’inizio della salita che porta al Santuario. Aspettiamo l’arrivo, da Sarzana, della reliquia del Preziosissimo Sangue che, in occasione dell’imminente festività (domenica 30 e lunedì 31), viene portata per l’adorazione dei fedeli, in varie parrocchie della diocesi e anche fuori diocesi. Un gruppetto di fedeli, edalcune suore, hanno accompagnato mons. Piero Barbieri, parroco della concattedrale S. Maria di Sarzana. Numerosi i rappresentanti delle parrocchie di Annunziata e Casano. Mi aspettavo molta più partecipazione da parte dei fedeli della parrocchia del Preziosissimo Sangue di Luni proprio per l’affinità della devozione, ma così non è stato. Anche stasera, come nelle altre occasioni di solennità, la corale “Cantus Firmus” di Ortonovo, dà prova della sua bravura nel rendere queste celebrazioni molto solenni. Questo lo ricavo dai complimenti che riceviamo specialmente dalle persone che arrivano da fuori: quelli del posto ci ascoltano da tanti anni, per ciò è ormai una cosa normale ascoltare il nostro repertorio.
Don Piero, all’omelia, ci ricorda la storia del ritrovamento, sul litorale dell’antica città di Luni, di un’ampolla contenente il Preziosissimo Sangue, all’interno di un tronco li legno rappresentante Gesù crocifisso (quest’ultimo si può ammirare nella cattedrale di S. Martino a Lucca), e della sua millenaria devozione, prima a Luni, poi a Sarzana. (In questo numero, nella pagina dei poeti, potete leggere una bella poesia di Padre Maurilio che narra, appunto, questa storia).
Domenica, 30 maggio: Nel pomeriggio arriva al Santuario un gruppo di pellegrini (alcuni a piedi, col parroco don Andrea) altri con altri mezzi: sono una trentina, vengono da Fossone (Carrara). Alle 18 inizia l’Adorazione Eucaristica seguita dai Vespri e dalla Santa Messa. Poi il gruppo si sposta nel salone “don Pesce” dove i volontari dell’ANSPI hanno preparato la cena.
Lunedì, 31 maggio: Stasera la comunità interparrocchiale celebra la solenne chiusura del mese Mariano al Santuario del Mirteto. Appuntamento alle 8,30 nella chiesa parrocchiale; inizio della recita del santo Rosario e, in processione saliamo al Santuario. Il corteo è reso più solenne dalla presenza di quasi tutti i seminaristi. Al Santuario, Santa Messa solenne presieduta del Rettore del seminario, mons. Enrico Nuti. All’altare c’è anche il Vicario Foraneo, don Andrea, i padri Carlos, Onildo e Vittorio, il diacono Agostino e i tanti seminaristi: è veramente un bel vedere. Al termine, sul piazzale, si sta d’incanto; la serata è tiepida e limpida: uno spettacolo della natura. Ringraziamo Dio di tutte queste grazie.
E così anche questo mese mariano si è concluso: è stato molto impegnativo, ma la gente ha risposto alla grande. Oltre alle sere sopra descritte, tutte le sere c’è stata una buona partecipazione. Inoltre il sabato, altra novità, il Rosario è stato celebrato nei borghi del paese.
Con questo numero “Il Sentiero” sospende, come ogni anno, la pubblicazione: sarà di nuovo nelle chiese per la prima domenica di settembre. Auguro a tutti di trascorrere serenamente questo periodo di vacanza.
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