N° 4 - Aprile 2010
I nostri ragazzi
  Una giornata tra natura e cultura
di I nostri ragazzi


 
 

Durante il nostro percorso di studi abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare il luogo nel quale viviamo anche attraverso il materiale disponibile su internet utilizzabile attraverso le lavagne interattive multimediali presenti nel nostro Istituto. Ci piace immaginare un futuro nel quale metteremo  le nostre conoscenze al servizio della collettività realizzando le nostre aspirazioni.

         Oggi vorremmo iniziare a valorizzare la realtà territoriale guidandovi alla scoperta della sua storia e delle sue tradizioni. La nostra scuola è dedicata ad un poeta che ha tratto ispirazione dal paesaggio di Ortonovo cogliendone l’essenza più profonda; scriveva nel 1896: Argento grigio, cinerino argento,/ pallor di solitaria onda d’olivi/ che si raccoglie a valle, ove i declivi/ posano in un sopor d’ombra e di vento. Ancora oggi qui si respira un’atmosfera tranquilla; si possono ripercorrere le strade con più lenti passi, a pochi chilometri da centri urbani importanti.

         La prima tappa del nostro itinerario è l’antica città di Luni, nota per essere stata una colonia romana fin dal 177 a.C.; oggi, è un sito archeologico tra i più conosciuti; raccomandiamo la visita al Museo Archeologico (chiuso il lunedì) e una passeggiata all’aperto tra gli scavi. Il visitatore in pochi minuti potrà risalire la strada che costeggia il Parmignola per raggiungere i borghi medievali di Nicola, Casano Alto e Ortonovo; basta entrare in una delle nostre chiese per imparare la storia dell’arte direttamente dalle fonti storiche iconografiche e materiali.

         La visita al borgo di Nicola è la seconda tappa del nostro itinerario: vi consigliamo di soffermarvi sul tracciato urbanistico; da non perdere la visita della chiesa. Raccomandiamo inoltre di visitare l’antica pieve romanica di San Martino ; il  Santuario di Nostra Signora del Mirteto e la torre Guinigi a Ortonovo. La vista sulla vallata lascia senza fiato: nelle giornate più limpide si riescono a vedere le isole dell’arcipelago toscano e la Corsica. Non dimenticate di sostare presso il Museo Etnografico della Colombara (visita su richiesta).

         Se volete approfondire la conoscenza della cucina ortonovese, provate i ristoranti del territorio, capirete che la nostra gastronomia rappresenta una sintesi tra i sapori toscani, liguri e lunigianesi. Per chi volesse trascorrere la notte nella zona suggeriamo la formula dell’agriturismo e del bad and breakfast perché permette di riscoprire i ritmi lenti della campagna alloggiando in dimore silenziose e panoramiche a pochi chilometri dalle spiagge.

 

 

La ricca e suggestiva “offerta” museale

         L’area archeologica di Luni si trova nella valle del fiume Magra, a meno di 2 chilometri dal mare. La zona fu abitata sin da epoche antichissime, ma la città fu fondata dai Romani nel 177 a.C. per creare un punto di difesa contro i Liguri Apuani sconfitti definitivamente dal console Claudio Marcello nel 154 a.C..  Divenne celebre per il suo porto, dal quale partivano navi cariche di marmo delle Alpi Apuane. Per alcuni studiosi il porto fu dedicato alla dea Selene, Luna per i Romani, che divenne protettrice della città.

         Oggi si può visitare il Museo ricco di ritratti, monili,vetri, vasellame, statue e mosaici tra cui segnaliamo quelli del Circo e delle Stagioni. Dai reperti si può immaginare quanto Luni fosse maestosa, piena di sfarzo. Si possono ammirare i resti delle case e degli edifici della piazza principale e dei templi: il Grande Tempio, il Tempio di Diana, il Santuario della dea Luna e il Capitolium. L’enorme anfiteatro che ospitava giochi di gladiatori e caccia alle fiere era rivestito di marmo bianchissimo e aveva più di settemila posti a sedere! Si possono visitare le sale riservate ai leoni, quelle dei gladiatori, le scalinate e l’arena. Ancora oggi il teatro ospita concerti e spettacoli unici e suggestivi. Si può leggere il tracciato viario della città ed esaminare i monumenti: il Decumano Massimo, la Csa dei Mosaici, il Portico del Foro e la Domus Settentrionale.

         Il Museo Etnografico della Colombara mostra al visitatore come vivevano i nostri nonni e bisnonni, come lavoravano, quali attrezzi adoperavano, come si nutrivano. Il Museo è ospitato in un frantoio secentesco che ha funzionato fino a 50 anni fa. Il torchio dipende dall’energia dell’acqua del torrente Parmignola; le mulattiere confluivano dai centri abitati in quel punto nevralgico della vita contadina. Accanto al percorso dell’olio ci sono macchinari per lavorare grano,  granturco e produrre vino.

 

Riscoprire gli antichi sapori

 

         Siamo convinti che la conoscenza approfondita dei cibi tradizionali apporti valore al territorio che li ha prodotti; assaporando le ricette tipiche ortonovesi si possono capire meglio gli aspetti storici e ambientali del nostro paese. Siamo orgogliosi delle tradizioni culinarie; le ricette antiche vengono ancora oggi preparate nelle più importanti ricorrenze.

         Grazie alla sua esposizione geografica e alle caratteristiche del terreno, la zona offre un vino pregiato dal colore brillante con riflessi dorati: il celebre Vermentino dei Colli di Luni che ha ottenuto la denominazione di origine controllata ed è il vanto dei produttori.

         Le colline sono coltivate a uliveto e producono un olio particolarmente apprezzato, tutelato dall’Associazione degli olivicoltori. Il miele della Lunigiana ha ottenuto la DOP: il nostro preferito è quello di castagno. Dalle castagne si ricava la farina, ingrediente fondamentale di molte ricette antiche come il castagnaccio. Altro piatto tipico è il ‘mataluffo’, che si prepara aggiungendo alla normale polenta fagioli e cavoli bolliti: il tutto condito con olio, pesto e formaggio.. Le nonne cucinano spesso il sedano ripieno: una prelibatezza. La ‘marocca’, invece, è una torta dolce-salata, preparata con farina do granturco, uvetta, olive nere e fichi secchi, facilmente reperibili nelle campagne: piatti poveri ma ricchi di gusto.

         Ogni anno ad ottobre è possibile partecipare alla ‘Mangialonga d’autunno’: una passeggiata enogastronomica tra le colline, un elogio del cibo genuino che va assaporato con calma, senza fretta, seguendo i ritmi lenti della natura.

 

Da “La Nazione”-Cronisti in classe - del 17 febbraio 2010

 

La pagina è stata scritta dagli alunni della classe III B: Ilaria Andreani, Pasquale Avino, Mattia Bedini, Alessandro Bianchetti, Sofia Cantarelli, Federica Cervi, Serena D’Antonio, Susanna Deste, Alessandro Di Pietro, Francesca Donati, Elena Picara, Ilaria Giorgi, Davide Ihedioha, Federica Illiano, Elia Luciani, Gabriele Petacchi, Mia Sacchini, Francesco Sebastiani, Noemi Sergiampietri, Matteo Taucci, Ludovica Ussi. I prof. Tutor sono Paola Macchiarini e Graziano Guiso; il Dirigente Scolastico è il prof. Giancarlo Scappazzoni.

 

 
 

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