Il mio nonno,che è una persona abbastanza anziana, mi ha sempre raccontato delle storie che, in realtà inventate non erano.
Erano, infatti, racconti di ciò che aveva vissuto o visto nel corso della sua giovinezza.
Una di queste in particolare ha suscitato il mio interesse.
In Tuscia c’era un paesino che si chiamava Oltrequello. A mio nonno piaceva andarci in primavera quando tutto era in fiore, soprattutto la vallata ai piedi del paesello.
Succedeva però che ogni volta che ci ritornava (circa ogni due anni, anzi ogni due primavere) trovava qualcosa di diverso: una casa in meno, un ruscello prosciugato, ecc., insomma sempre qualcosa di negativo.
Ma la cosa più inquietante era vedere questa vallata invasa sempre più di immondizia.
Furono dieci gli anni in cui, per motivi personali, non poté fare visita al paesello.
Quando ci ritornò, provò una fortissima delusione: al posto del paese vi erano solo due o tre case diroccate ed al posto della splendida valle in fiore, vi era un gigantesco ammasso di cianfrusaglie, tubi neri, lampadine, elettrodomestici, sacchi di plastica, bottigliette varie; insomma, al posto della valle c’era una vera e propria montagna di spazzatura