N° 1 - Gennaio 2010
I nostri ragazzi
  La rovina di City Rich
di Matteo Canton


        

 

Gli abitanti di City Rich ogni mattina si svegliavano sempre contenti. Tutti si facevano la doccia con nuove saponette; le donne si truccavano molto, indossavano nuovi abiti da lavoro e alla fine uscivano di casa, ma si scordavano la luce accesa. Al ritorno, dopo il lavoro, verso le cinque del pomeriggio, facevano merenda con biscotti confezionati con super-mega involucri di cartone o mangiavano merendine chiuse in sacchetti di plastica e... molte altre cose ancora. A cena, poi, ognuno si dava da fare ancora a mangiare, sempre mangiare, leccornia su leccornia: GOLOSONI!!!. E, quando andavano a letto, i bambini, seguendo l’esempio dei genitori, erano abituati fin da piccolissimi a lasciare la luce accesa nella loro cameretta. Ogni giorno in quella città tutto era sempre uguale. Però gli abitanti non sapevano a che cosa stavano andando incontro: all’inquinamento, all’esaurimento delle risorse e alla loro stessa rovina.

         Un giorno, non troppo lontano, la discarica sopra la montagna sarebbe crollata travolgendo l’intera City Rich. Alcuni esperti andarono ad avvisare i cittadini di questo imminente pericolo, ma la gente continuò come aveva sempre fatto, anzi addirittura anche sprecando e buttando nella discarica sempre più cose. Così il 2 giugno del 2000 la discarica sopra la montagna crollò travolgendo City  Rich, senza lasciare traccia di persone.

         Gli scienziati (ahimé! Che babbei, nessuno li aveva ascoltati!) ribattezzarono City Rich, ormai travolta da macerie e spazzatura, in City Dump, cioè città della discarica

                                     

 

 

  L'inquinamento
di Laura Biggi


 

 

Nella mia fantasia il mondo è pulito: bianco e non nero. Al mattino il gallo ti sveglia, al pomeriggio arriva il carretto dei gelati e si fa la raccolta differenziata: contenitore rosso per la carta, verde per il vetro e giallo per la plastica.

         Ora sono qui in questo posto deludente, però basta chiudere gli occhi e sono lì, sdraiata sul prato pieno di margherite; la mamma mi chiama e corro veloce con gli animali intorno e non mi seguono i barattoli mezzi schiacciati. Alla sera si cena e si sogna, ma al mattino tutto finisce: è ora di alzarsi perché è mattina e bisogna concentrarsi.

 

  La sommersione del mondo per uno sbaglio
di Alessia Cerreta


 

 

         Il mondo moltissimi anni fa non aveva il problema dei rifiuti e, sicuramente, non si sapeva ancora produrre il rifiuto impossibile da smaltire: la plastica. L’unico rifiuto che si produceva era quello organico.

         Gli uomini antichi però erano molto intelligenti: avevano costruito un’apposita macchina di forma rettangolare e su di un lato aveva un’apertura. Gli antichi gettavano dentro di essa tutti i rifiuti organici. Dopo alcuni mesi la aprivano e trovavano un concime molto fertile per coltivare la terra. Col passare dei secoli questa abitudine non fu più praticata. L’uomo continuò ad evolversi e quindi trovò altre risorse (per modo di dire) come la terribile plastica e la docile carta.

         L’uomo moderno tentò di ricordarsi la tecnica usata dagli antichi per lo smaltimento dei rifiuti.  Ma anziché fare un contenitore rettangolare sulla crosta terrestre, fece una grande buca sotto terra e iniziò a gettarci tutti i rifiuti organici e non.

Dopo parecchi anni la crosta terrestre esplose! E il mondo fu sommerso dai rifiuti.

 

 
                                                                                                                

  Il paesino sommerso
di Gabriele Polvere





Il mio nonno,che è una persona abbastanza anziana, mi ha sempre raccontato delle storie che, in realtà inventate non erano.

Erano, infatti, racconti di ciò che aveva vissuto o visto nel corso della sua giovinezza.

Una di queste in particolare ha suscitato il mio interesse.

In Tuscia c’era un paesino che si chiamava Oltrequello. A mio nonno piaceva andarci in primavera quando tutto era in fiore, soprattutto la vallata ai piedi del paesello.

Succedeva però che ogni volta che ci ritornava (circa ogni due anni, anzi ogni due primavere) trovava qualcosa di diverso: una casa in meno, un ruscello prosciugato, ecc., insomma sempre qualcosa di negativo.

Ma la cosa più inquietante era vedere questa vallata invasa sempre più di immondizia.

Furono dieci gli anni in cui, per motivi personali, non poté fare visita al paesello.

Quando ci ritornò, provò una fortissima delusione: al posto del paese vi erano solo due o tre case diroccate ed al posto della splendida valle in fiore, vi era un gigantesco ammasso di cianfrusaglie, tubi neri, lampadine, elettrodomestici, sacchi di plastica, bottigliette varie; insomma, al posto della valle c’era una vera e propria montagna di spazzatura

 

 

<-Indietro
 I nostri poeti
 Storie dei lettori
 Spiritualità
 I nostri ragazzi
 La redazione
 Galleria Foto
 E Mail
Lunae Photo
Archivio
2022
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2021
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Settembre-Ottobre
n°6 Giugno/Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2020
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°6 Settembre-Ottobre
n°5 Giugno
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2019
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2018
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2017
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Settembre
n°7 Luglio-Agosto
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2016
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2015
n°11 Dicembre
n°10 Novembre
n°9 Ottobre
n°8 Agosto-Settembre
n°7 Luglio
n°6 Giugno
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2014
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2013
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2012
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2011
n°11 Dicembre
n°10 Numero speciale
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2010
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
2009
n°11 Edizione speciale
n°10 Dicembre
n°9 Novembre
n°8 Ottobre
n°7 Agosto-Settembre
n°6 Giugno-Luglio
n°5 Maggio
n°4 Aprile
n°3 Marzo
n°2 Febbraio
n°1 Gennaio
 
     
 Copyright 2009 © - Il Sentiero. Bollettino Interparrocchiale di Ortonovo (SP) Crediti