Dall’alto del Pizzacuto
scende a valle di Iara,
a Ortonovo fa un saluto:
a donne, a lavatoi,
a braccianti, mulini e frantoi,
diventati, ora, case e poi musei.
Con i suoi affluenti forma
un gran palmo della mano
disegnato dal Vanzoni
che si allarga piano piano,
dividendo due regioni.
Fa una svolta a Serravalle,
giunge a Isola ove spesso
spaventava straripando
e acquitrino diventando.
Sulla cima da cui nasce
v’è un cippo doganale
con due simboli scolpiti,
verso il marmo e verso il mare.
E’ invidiato e molto ricco
Per la varietà di vita:
barbi, lasche e trote fario
dal canale irrigatorio.
Ma la gora ormai è morta,
non irriga più la valle,
sfocia finta a Marinella
e non è più così bella.
In un poggio circolare
C’è un’antica carbonaia
A ricordo del torrente
Amato da tutta la gente.