Un giorno il lupo Gasper morì poiché dei cacciatori che lo braccavano da giorni lo uccisero.
Gasper era un grande capo-branco e grazie a lui la sua famiglia di lupi sopravviveva.
Colla sua morte il branco stentava a vivere. Il figlio maggiore di Gasper, Alberto, tentò di prendere il posto del padre ma le difficoltà non mancavano. Col tempo migliorava ma egli non era molto soddisfatto del suo operato. Il branco comunque lo scelse come capo.
Un giorno mentre i maschi erano a caccia, la tana del branco venne accerchiata da alcuni cacciatori ed annientata.
Prima di morire la femmina-madre del branco, Ringa, mandò via dei lupacchiotti per avvertire Alberto e gli altri. Essi accorsero e trovarono la tana piena di cadaveri.
Alberto si pose sulle tracce dei cacciatori, li trovò e ne azzannò due, ponendo in fuga gli altri.
Seppelliti la madre ed i fratelli e sorelle uccisi, Alberto, un giorno, vide un lupo vicino ad un ruscello che era ferito.
Lo soccorse e si accorse che si trattava di una lupa. Era molto stanca e con diverse ferite.
La fece riposare e quando si svegliò le chiese chi fosse. Si chiamava Palla e fu amore a prima vista.
Nel branco però c’era un altro maschio, Scan, molto forte ed abile anche lui.
La sfida era inevitabile. Mentre Scan sembrava avere la meglio, con un guizzo Alberto rovesciò la situazione e pose le sue fauci alla sua gola. Lo risparmiò e si pose come maschio sottomesso al capo-branco.
Palla si accoppiò con Alberto ed il branco dominò la foresta nuovamente.